giovedì 15 novembre 2007

Nelle mani giuste ma non giustissime

A Maà, basta che mo' che sète diventati 'mportanti nun ve mettete a fà li zozzoni come quell' artri! Cioè, come quelli di sempre. L' Italia del magnamagna, l' Italia del viva la Franza viva la Spagna purchè se magna. L' Italia che tanto so' tutti uguali, è tutto 'no schifo. L' Italia della società degli àpoti, quelli che io non la bevo. L' Italia de sempre. L' Italia degli Scialoja. Con una mano sugli archivi che ufficialmente non esistono e l' altra sulla spoletta della prossima bomba...

E così ho appena finito l' ultimo libro di De Cataldo, l' autore anche di Romanzo Criminale. Un libro che mi ha subito interessato perchè parlava di quel periodo di Italia tra il crollo del muro di Berlino e Tangentopoli... Tra la prima e la seconda Repubblica... Quel periodo in cui, apparentemente, l' Italia era senza padrone, in cui i criminali non avevano più un appoggio statale e cercavano di capire disperatamente chi avrebbe comandato per poter scendere a patti. Ecco perciò l' epoca delle stragi di mafia, dopo gli attentati a Falcone e Borsellino, ecco altri attentati più strani... a Maurizio Costanzo a Roma, al cuore di Firenze, poi di nuovo a Roma allo Stadio Olimpico... Stragi tentate ma non completate. Perchè la mafia si sposta dal territorio? Perchè la mafia cerca di colpire le grandi città... cosa centrano?
Senza sembrare Lucarelli, la mafia cerca di far capire che bisogna scendere a qualche compromesso, che qualcuno si deve fare avanti perchè la vecchia classe dirigente è sull' orlo del precipizio (vedi Tangentopoli). De Cataldo romanza questo periodo d' Italia tra delitti e passioni, bombe e affari. Alcuni personaggi veri, altri inventati o presentati con nomi di copertura. E' un romanzo che scorre veloce, ci vuole un attimo per inquadrare tutti i personaggi, hanno grossa importanza le figure femminili, è l' Italia corrotta, l' Italia come è ancora adesso.

Alla fine l' autore lascia intuire che sarà la discesa in campo di Berlusconi a "tranquillizzare" gli animi. Bene, tuttavia non benissimo. La mafia da allora non colpirà più. Male, anzi malissimo.

Libro vivamente consigliato a chi come me può essere interessato a quel periodo di Italia, a tutti i lati oscuri della nostra Repubblica, senza avere però la pretesa di scoprire chissà cosa di quelle pagine inquietanti. Siamo al livello di "Blu notte" per intenderci.

Accantonando la narrativa, dedico un breve trafiletto al cinema. Domenica e lunedì sera è andata in onda la fiction su Rino Gaetano. Una fiction insolita perchè presenti attori veri, come il bravissimo Claudio Santamaria e la notevolissima Laura Chiatti... ;-). Detto e non detto della qualità della fiction, per quanto mi riguarda ha avuto soprattutto il merito di farmi comprendere un po' quel personaggio di Rino. Avevo sentito qualcosa, ma non ne avevo mai colto la grandezza. L' essere in anticipo sui tempi, i suoi testi terribilmente attuali, l' irriverente ironia con cui racconta un Italia allo sbando, la voce leggermente stonata e roca che non fa nulla per rendersi commerciale, l' essere contro tutte le convenzioni dell' epoca... Un grande insomma, canzoni come "Aida" o "Mio fratello è figlio unico" dovrebbero essere un pezzo di storia nella musica italiana, per la sapienza con cui ha saputo miscelare orecchiabilità, ironia, storia italiana, critica sociale... Mi ha lasciato davvero senza parole. Meglio scoprirlo tardi che mai, un grande.

Poi, con mia somma felicità, ho potuto vedere l' ultimo di Clint, io lo adoro e Flags of our fathers era stato davvero una delusione. Lettere da Iwo Jima invece è di tutt' altra fattura e, a mio parere, si inserisce senza dubbio nel filone dei grandi film di guerra... Senza esagerare vedi Full Metal Jacket, vedi Apocalypse Now, vedi Salvate il soldato Ryan, vedi La sottile linea rossa... E' un film sulla guerra diverso, è un film vissuto dalla parte di chi sa già che dovrà morire, che deve lottare pur sapendo che la battaglia è perso... Poetico come Clint e pochi altri riescono ad esserlo negli ultimi anni.

Infine Hot Fuzz, su siti e riviste di fiducia avevo letto commenti entusiastici... Insomma, bene ma non benissimo. Mi aspettavo qualcosa di più, è un film leggero e pieno di humour inglese... Un poliziesco demenziale che non cade però mai nella demenza totale. In fondo, sempre meglio di tanti altri film che passano per la televisione.

In conclusione, Rino Gaetano aveva scritto qualcosa che De Cataldo ha scritto vent' anni dopo.
L' Italia, lui, l' aveva già capita. Tanto per mettere un finale a questo post...

sabato 3 novembre 2007

A man needs the maid

Scrivo due righe, esco a fare una corsetta, rientro e mi preparo per uscire.

Esco, rientro, dormo, mi sveglio, parto, mi fermo, riparto, mi rifermo, riparto, arrivo e dormo.

Va beh...

Incredibilmente sono riuscito a prendere una decisione, domani è il giorno della verità.

Mi sono stufato, sono troppo giovane per avere sempre il weekend impegnato...

Se domani va tutto come non deve andare ne riparlerò meglio.

Intanto si attende la serata Remember the 90s...

In settimana se ne è respirato un po' il clima in appartamento a Torino... A me la voglia di revival piace sempre, e mi piace esprimere gusti e pareri. Può essere un difetto, di certo non sono un grande esperto di dance, ma ho voluto-cercato di dare il mio contributo per rimembrare pezzi che probabilmente qualcun' altro si sarebbe dimenticato...

Per me la dance anni '90 è legata a 2 o 3 cassette che custodisco ancora gelosemente. Tra queste ho ancora sicuramente Festivalbar 94 che sfornava il fam0so "Bonghedeghedeghedebonghedebon.." degli ICE MC e Corona che faceva impazzire tutti col ritmo della notte. Poi ho ancora una semi-sconosciuta Formula Deejay (96-97 tipo) che richiudeva capolavori del calibro di "Sweet dreams", "Let a boy cry", "Wanna be like a man". Cassette rigorosamente comprate dai "marocchini" in presenza di mamma che aiutava a contrattare il prezzo. Allo stesso modo ho anche comprato tutte le cassette degli 883 fino a "La dura legge del gol"... Grossa esperienza.

Evidentemente i gusti musicali cambiano, oppure, semplicemente, maturano.

Dedico un "dieci" alla dance anni '90... e fatto da me farà un po' venire il sorriso sulle labbra, ma permettetemi di dire la mia, in attesa di una serata che sono quantomeno curioso di vedere...

Premetto che Decemberists, Wilco, Okkervil River sono un' altra cosa... per il resto, ecco a voi la mia playlist.

E, come al solito, io punto molto sul classico.



1. "Think about the way" - Ice MC
2. "Dancing with an angel" - Double You
3. "Let a boy cry" - Gala
4. "King of my castle" - Wamdue Project
5. "From disco to disco" - Whirlpool Production
6. "Children" - Robert Miles
7. "La passion" - Gigi D'Agostino
8. "Rhythm is a dancer" - Snap
9. "Around the world" - Daft Punk
10. "Sweet dreams" - La Bouche


BUOna dance a tutti e un saluto in particolare a Mauro Picotto e Paolo Chighine.