venerdì 28 dicembre 2007

La meglio gioventù

Ce l'ho fatta.
6 ore di film suddivise in parti più o meno eque in 3 giorni.
Sicuramente un affresco più che un film vero e proprio... La storia di una famiglia italiana attraverso gli avvenimenti storici recenti più importanti... Alluvione di Firenze, il '68 e la lotta studentesca, gli anni di piombo e delle Brigate Rosse, la lotta alla Mafia e la strage di Capaci. La storia è usata solo come sfondo, anche se per ogni avvenimento Giordana sottointende un modello di comportamento. Il vero traino narrante sono le vicende sentimentali di una famiglia che si "sparpaglia" per l' Italia... e, nonostante la distanza e il dolore per alcuni avvenimenti, rimane unita e piena di voglia di vivere. C'è il figlio che non riesce a far fronte al dolore interno e così arriva presto ad una fine annunciata, c'è il figlio più occupato a seguire le vicende dei suoi pazienti psichiatrici che quelle legate ai suoi affetti, c'è la figlia che diventa una madre modello e che sposa il miglior amico del fratello, c'è la figlia più grande che diventa uno dei giudici della lotta alla mafia. E oltre ai figli, ci sono gli amici, le mogli, i mariti, i fidanzati e i figli dei figli. Ogni personaggio ha una fisiologia caratteriale precisa, non ci sono comprimari, ognuno gioca un ruolo centrale nella storia anche se poi sono soprattutto le vicende di Nicola (Luigi Lo Cascio) a fare da perno. Gli attori sono probabilmente la meglio gioventà italiana: Lo Cascio appunto, Alessio Boni, Jasmine Trinca, Maya Sansa e alla fine spunta anche Riccardo Scamarcio. Oltre a loro, a mio parere, è in evidenza soprattutto la bravura degli attori (non giovani ovviamente) che interpretano il padre e la madre della famiglia: Adriana Asti e Andrea Didona.
Sicuramente la famiglia descritta è più unica che rara nel panorama italiano, anche se vengono fatti convivere sapientemente gioie e dolori tipici di tante famiglie. Il film fila liscio per le prime 3 ore con messaggi abbastanza chiari e condivisibili, poi forse si ingarbuglia un po' per arrivare ad un finale lieto premeditato come se la storia avesse sempre un finale circolare. In realtà non è quasi mai così e quasi mai un gruppo di persone così strette tendono ad andare avanti e rimanere così unite nel tempo... Non so se mi spiego...
Il film è bello per l' idea d' Italia "bella e inutile" che viene subito mostrata e portata avanti fino alla fine del 1° atto; nel 2° atto viene più portata avanti l' idea del "Volemose bene" e della famiglia indistruttibile...
Per come era incominciato mi aspettavo di più, ma una buona scusante può essere sicuramente il fatto che cercare di fare un' opera titanica di tale portata non sia per niente facile. Marco Tullio Giordana è sicuramente uno dei registi italiani più indipendenti ed è giusto anche che si prodighi in qualcosa sopra le righe come questo film.
Per chi ha tempo consigliatissimo se vuole vedere qualcosa di italiano, per chi non ha molto tempo opterei per qualcosa di un po' più corto.

Distinti saluti.

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