giovedì 10 aprile 2008

Report di una breve vacanza con amici

Ansiettina.
Si parte con l' ansiettina di uno di noi... E si parte in treno da Torino per Orio al Serio. Alle 11.30 circa il magico volo -non ci sto nel posto- Ryan Air atterra a Londra. Attesa un po' lunga per uscire dall' aereoporto e prendere il pullman inculata. Arriviamo in Victoria Station dopo una prima vista favolosa di Londra, lungo il Tamigi by night.
Noi, i magnifici 3, siamo senza pounds, non possiamo prendere nessun autobus e nessun taxi, la metro ha finito di viaggiare. E' l' 1.30, Earls Court non è proprio dietro l' angolo ma è l' unica possibilità che ci rimane... Andare a piedi. Un' ora e mezza a piedi attraversando quartieri super-residenziali come Belgravia e Chelsea. Case tipiche inglesi modello super lusso in sequenza impressionante, con Porsche o Aston Martin comodamente parcheggiate davanti.

The Court Hostel.
Branzi per circa 6-7 km ha portato la sua borsa CUS senza rotelle. Uno dei suoi soliti sforzi gratuiti e idioti.
Ci sistemiamo in stanza e intorno alle 4 possiamo finalmente dormire.
Ostello bene, ovviamente niente di trascendentale, ma la doccia calda, le lenzuola pulite e una colazione discreta sono già tantissimo.
Al mattino siamo belli vispi per poter iniziare le nostre passeggiate strategiche chilometriche.
Si parte con un buon sole e con la parte regale della città: Buckingham Palace, Cambio della guardia, St. James' s Park, Westminster Abbey, Houses of Parliament, Big Ben... Bocca aperta, sguardo in alto o lontano senza entrare da nessuna parte. D' altronde costa, siamo arrivati fino a Londra e dobbiamo vedere tutto, non abbiamo tempo per entrare nelle cose. Tutto bello, ma piano piano il sole ci abbandona.

Se costa non si entra.
Lungo la South Bank, in rispettivo ordine cronologico: County Hall, London Eye, Mercatino libri usati, Oxo Tower con spettacolare mostra fotografica, Tate Modern. La Tate Modern non costa e quindi si entra... Sicuramente particolare la struttura, trattandosi soprattutto di arte moderna non rimango particolarmente impressionato, anche perchè dei vari Mirò, Magritte o Pollock non scorgo neanche una delle opere più famose. "Questo lo facevo anche io" ovviamente è la frase più ricorrente...
Si continua con Millenium Bridge, Shakespeare' s globe, Borough Market... Spettacolo tuttavia si vedrà di meglio!
Intanto la ghiacciazza inizia a farla da padrone, pioggia sempre più forte, vento pungentissimo mettono in difficoltà le nostre resistenze anche se si sa che noi non potremmo mai mollare. Come prestabilito arriviamo fino al celeberrimo Tower Bridge ed alla Tower of London. Ovviamente tutto rigorosamente visto dal di fuori.

Camden Town.
Serata in quel di Camden... Ma la stanchezza indotta dalle camminate e dal freddo ha il sopravvento. Un' ora per scegliere un pub e per rendersi conto che gli inglesi mangiano all' ora delle galline. Dobbiamo anticipare i nostri tempi abituali ma ormai è troppo tardi, dopo una birra all' End' s World, si torna in ostello belli cotti e speranzosi nella miglior forma delle altre serate.
There' s a starman waiting in the sky, He' d like to come and meet us, But he thinks he' d blow our minds, There' s a starman waiting in the sky, He' s told us not to blow it, Cause he knows its all worthwhile, He told me: Let the children lose it, Let the children use it, Let all the children boogie.

Neve.
Al mattino seguente ci ritroviamo in giro per una Londra ricoperta dalla neve. Un po' insolito ad Aprile, un po' impreparati noi a tutto questo freddo. Il Camden Market è qualcosa di molto commerciale, la cui parte più intima e tipica viene scoperta dopo 2 ore di vagabondaggio... Si compra qualche ricordino, si fa un pensierino su un LP, si ha qualche indecisione, si mangia da KFC (una schifezza), e sorge il leit motiv della vacanza... Grande Roberto!

National Gallery.
Questo è probabilmente il museo più bello visto dal sottoscritto, altra musica rispetto a quella robaccia della Tate... Giusto il tempo di lasciare occhi, testa e cuore su un paio di quadri di Van Gogh e Cezanne. Per il resto quasi solo opere italiane e mentre in Trafalgar Square impazza una protesta civile tra cinesi e tibetani, noi dentro a girare la mostra come consumati Vittorio Sgarbi.
La seconda serata inizia in un classico pub inglese a base di Birra e Fish & Chips...
Uno di noi ovviamente berrà più degli altri, ma io ed il buon Robbè non ci tiriamo indietro ora di berci le birre tipiche inglesi (Kronenburg, Stella Artois, Foster... :-/).
Ci aggiriamo tra Piccadilly e Leicester Square ma le opzioni danzereccie sono poche e dove vogliamo entrare veniamo rimbalzati.
Si punta su tutt' altra zona ma la metro che ci dovrebbe portare lì purtroppo è chiusa...

Underground.
Ci perdiamo nel sottoterra londinese, cambiamo qualcosa come 5-6 metro più un treno che ci aveva portati completamente fuori città... E alla fine si riesce a rientrare a Soho per un paio di orette allo Zoo Bar. In Inghilterra chiude tutto prima, praticamente alle 2 la nostra serata è finita e quando usciamo dal locale c'è nuovamente la neve ad attenderci.
I took shelter from a shower, And I stepped into your arms, On a rainy night in Soho, The wind was whistling all its charms; I sang you all my sorrows, You told me all your joys, Whatever happened to that old song, To all those little girls and boys.
Now the song is nearly over, We may never find out what it means, But there's a light I hold before me, And you're the measure of my dreams, The measure of my dreams.

Forse sarebbe meglio dire a snowy night in Soho...
Si torna col taxi in ostello, siamo contenti.

Portobello Road.
Notting Hill è il quartiere zuccheroso dell' omonimo film, si respira un' aria di tranquillità assoluta ed il mercatino di Portobello Rd rispecchia le caratteristiche del luogo, senza cadere nel commerciale come quello di Camden.
Hyde Park in una giornata uggiosa non credo renda troppo l' idea ma si apprezza comunque l' imponenza di parchi di tale dimensione in una città super-trafficata.
Si ritorna in centro per Strand, Covent Garden, Fleet Street, St. Paul' s Cathedral e per entrare al British Museum. Peccato che non chiuda alle 11 come qualcuno aveva letto ma chiuda esattamente nell' istante in cui noi arriviamo. Nel frattempo ho finalmente comprato qualcosa inseguito per 3 giorni: un vinile originale di "London Calling" dei Clash... Limited Edition, doppio LP rosa... :-)

London music.
Rimanendo in centro si cerca un locale per la serata, uno di quei locali storici in cui poter assaporare qualche giovane artista emergente in tranquillità. All' Astoria c'è serata gay, al Borderline non ci danno da mangiare, si opta per il Twelve Bar... Un locale tanto minuscolo quanto caratteristico, qualcosa di mai visto prima, un piccolo paradiso. Tre artisti: Moss and Jo, Pete Roe, Oli Wennik. Questi probabilmente non saranno nessuno, ma basta poco per accorgersi come sia gente che sappia far musica e che non sia necessario andare a sentire i Bloc Party in una serata a Londra per prendersi bene...
London calling to the faraway towns, Now that war is declared-and battle come down, London calling to the underworld, Come out of the cupboard, all you boys and girls; (...)
London calling to the imitation zone, Forget it, brother, an' go it alone, London calling upon the zombies of death, Quit holding out-and draw another breath;
London calling and I don't wanna shout, But when we were talking-I saw you nodding out, London calling, see we ain't got no highs, Except for that one with the yellowy eyes.


Corsa veloce in ostello per prendere tutto e tornare a casa.
Con mio grosso malincuore.
In ognuno di questi viaggi si lascia sempre un pezzettino di cuore nel posto in cui si è stati.
Londra è bellissima.
Non avrà i picchi di estasiante bellezza di Roma, ma ha una quantità infinita di cose da fare - da vedere - da vivere. Ha gente da qualsiasi parte del mondo, è una città che entusiasma proprio per la varietà e per i colori, anche quando è coperta da un cielo plumbeo come nei nostri giorni... E' una di quelle città che può piacere a chiunque, è la città in Europa che probabilmente offre più di tutte qualsiasi cosa.
In un posto del genere ci andrei sicuramente a vivere.
Come un anno fa dopo essere stato a Roma mi ripromisi di tornare, questa volta ho fatto lo stesso... Ma chissà quando sarà l' ora per l' una e l' altra città.
Staremo a vedere...

Intanto consiglio a chiunque non ci sia ancora stato di andare in questa favolosa città e magari di dirlo prima a me. Non avrei troppi problemi a tornarci anche subito.
Lavoro permettendo.

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