domenica 25 febbraio 2007

Disco irreprensibile, vol.1

Una delle idee originarie per questo blog è stata da subito quella di presentare gradualmente una serie di dischi da recensire come pietre miliari, capolavori, must indissolubili... presenti nella mia discografia preferita (vedi anche profilo) e che ogni buon amante del rock possa tenere presente. So che non è facile fare un' operazione del genere senza farsi trascinare dai propri gusti, ma coadiuvato da un sito di fiducia sono riuscito a preparare un elenco iniziale di 20 dischi.

E' un tentativo, sterile forse, di sfogare soprattutto la mia vena di scrittore musicale fallito... :-/

Più per auspicio che per altro, vorrei iniziare con un gruppo che mi sta molto a cuore e che ultimamente sembrerebbe sulla via della reunion... io ci spero non poco! Sono ancora giovani e avrebbero ancora parecchio da dare!

Un po' di tempo fa, parlando di musica coi ragazzi, è venuto fuori il termine Crossover. Si sa, è un genere musicale... ma quando e dove è nato? Qualcuno sosteneva che i RHCP fossero crossover, beh... può essere! Il termine sta per "incrocio" di generi musicali, perciò gruppi o personaggi che presentano una musica proveniente da almeno due generi diversi. A questo proposito potrebbero essere considerati crossover i Clash (che sperimentavano punk rap e raggae), i Pogues (che hanno miscelato sapientemente punk e folk irlandese), i Metallica (che inizialmente hanno fuso la rabbia del punk ai ritmi del metal). Mi vengono questi esempi, ma se ne potrebbero fare a centinaia su questa scia... Ciò sta a significare che il termine musicale Crossover non può essere utilizzato in questa maniera.
Si tratta di un vero e proprio genere musicale che è nato e cresciuto in un determinato contesto.

Basta fare un salto indietro...

Siamo agli inizi degli anni '90, in America spopola il grunge (Nirvana Pearl Jam Alice in Chains e altri vanno per la maggiore), ma dalla scena di Los Angeles viene fuori un combo di ragazzi che fondono riff alla Led Zeppelin, sezione ritmica metal e cantato rap. Sono i Rage Against the Machine che, assieme ai Korn, saranno proprio i padri putativi del Crossover propriamente detto, quello che poi verrà rinominato anche nu-metal e che vedrà il successo di tante altre band come Limp Bizkit o Linkin Park.
Sono quattro ragazzi giovanissimi, guidati dall' incredibile carica rap di Zach De La Rocha e dal guitar hero Tom Morello che, con la sua sei corde, sciorina e guida la musica della band a suon di esperimenti ed evoluzioni musicali. Il loro primo album "Rage against the machine" è anche la loro migliore opera, si tratta di un album che dall' inizio alla fine sprizza carica emotiva da tutti i pori. Sono presenti una serie impressionante di brani famosi della band. Cito alcune canzoni, ma non esistono episodi di serie B: "Bombtrack", "Bullet in the head", "Know your enemy", "Wake up", "Freedom" sono dei capolavori nel genere, ma è soprattutto l' inno generazionale "Killing in the name" ad innalzare la band nell' olimpo del rock. E' sufficiente ascoltare questa canzone per capire anche il messaggio politico della band, sembra un inno alle Brigate Rosse e come testo riporta velocemente alla mente quelli dei Clash.
Idealmente credo sia proprio la band di Londra il paragone adatto, in quanto nessuno dopo di loro e come loro era riuscito a fondere intrattenimento e messaggio politico-sociale. I RATM suonano nu-metal come altre bands, ma come idee e testi si distanziano da tutti gli altri dello stesso genere. Sono il gruppo più originale da questo punto di vista e, senza dubbio, quello degno di maggior nota proprio per questo motivo.
"Now you do what they told 'ya" potrebbe essere uno dei versi simbolo della band, "They" è il sistema... loro si collocano idealmente in opposizione ad esso. Il loro obiettivo è divertire, ma soprattutto trascinare molti ragazzi a seguire il loro messaggio di "rabbia contro il sistema". Dal vivo sono un vero e proprio tornado, si sono presentati con la bandiera americana rovesciata, si sono presentati integralmente nudi come forma di protesta... scatenando ovviamente una sfilza di polemiche e censure, ma soprattutto riuscendo nel loro intento di agitare l' animo di molti ragazzi. Sono state senza dubbio una delle band più vive e in grado di trascinare maggiormente le folle negli anni '90. Il loro primo album ha avuto successo soprattutto negli States, con i tour e gli album successivi hanno raggiunto il successo anche in Europa.

Nel 2000 si sono sciolti in quanto, con l' avvento alla presidenza di George W. Bush, hanno fallito i loro obiettivi politici prefissatisi nel 1991. Indubbiamente questa cosa fa sorridere, ma io credo che loro ci abbiano creduto veramente. Ora stanno pensando di tornare assieme (e per alcuni concerti negli States lo faranno) perchè in questi 6 anni le cose sono andate ancora peggiorando e forse ha contribuito anche la loro assenza.
Indipendentemente da ciò, una proposta musicale come loro manca nel panorama mondiale e soprattutto, non si tratterebbe della solita reunion di vecchietti per mettere su qualche soldo.





L' album: RAGE AGAINST THE MACHINE - "Rage against the machine"
Anno: 1992
Genere: Crossover
La canzone: "Killing in the name"






"All songs are made by guitars, bass and drums. No samples, keyboards or synthesizers used in the making of this recording".
Sperando di rivedere presto capeggiare questa scritta sul retro di un album, saluti.

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