
Sicuramente vanno di moda le reunion, dopo gli Who e gli Smashing Pumpkins (questi mi vengono in mente) ecco a voi una probabile reunion che personalmente mi esalta non poco... Guardate qui! Vi anticipo solo che si erano divisi per aver fallito i loro obiettivi politici quando Bush è diventato presidente degli Usa...
Inoltre vanno di moda i concerti, tra primavera ed estate in Italia arriverà veramente di tutto... Bob Dylan a Milano e Torino, Roger Waters a Milano, The Who all' arena di Verona (non ce li vedo tanto), Muse all' arena di Verona (non ce li vedo proprio!), Iron Maiden Pearl Jam Aerosmith Smashing Pumpkins all' Heineken Jammin Festival, Vasco di nuovo in tour, Arctic Monkeys a Milano ("la band del momento"... che poi ha tutto tranne musica del momento), Chemical Brothers a Milano e Roma, Iron Maiden con mega concerto a Roma, RHCP al "Friuli" di Udine... Insomma, ce veramente l' imbarazzo della scelta! Tutta sta roba significherà qualcosa... il rock sta tornando grande?
Finalmente sono state abbandonate le discoteche in favore di atmosfere dal maggior coinvolgimento emotivo? Mah... Rimane certo che così tanti concerti importanti in una stagione raramente si erano visti.
Per quanto mi riguarda, credo che mi "limiterò" ad andare dal vecchio Bobby (meglio cogliere al balzo l' occasione!)... e se con i ragazzi si organizzerà sarò ben lieto di andare all' Heineken per le giornate del 15 e del 16.
Finalmente sono state abbandonate le discoteche in favore di atmosfere dal maggior coinvolgimento emotivo? Mah... Rimane certo che così tanti concerti importanti in una stagione raramente si erano visti.
Per quanto mi riguarda, credo che mi "limiterò" ad andare dal vecchio Bobby (meglio cogliere al balzo l' occasione!)... e se con i ragazzi si organizzerà sarò ben lieto di andare all' Heineken per le giornate del 15 e del 16.
A Torino il 3 luglio ci sarà Vasco e ritenteremo l' esperimento di 2 anni fa e... sempre nello stesso mese, cadrà il Traffic, un festival emergente e ancora gratis!
E all' estero? Beh sono poco informato... però da quando ho scoperto l' esistenza di questo festival, ci ho già rivolto più di un pensierino!
E all' estero? Beh sono poco informato... però da quando ho scoperto l' esistenza di questo festival, ci ho già rivolto più di un pensierino!
In ogni caso si accettano proposte e nuove informazioni...
Le uscite discografiche di questi tempi sono miriadi, è veramente difficile starci dietro!
Un album di inizio 2007 che sicuramente ha colpito l' interesse di molti, me compreso, è il primo e omonimo dei The bad, the Good and the Queen.
Forse più che di un gruppo vero e proprio, si tratta di un progetto. Damon Albarn, ex leader di Blur e Gorillaz, assieme a Paul Simonon (bassista dei Clash che torna a suonare dopo 20 anni) e Simon Tong (chitarrista di un' altra band ormai di culto: i Verve), ha costruito questo concept su Londra e la società britannica di adesso. La copertina è già una piena testimonianza di come i tempi gaudenti del brit-pop siano superati, di come i colori vivaci di album come "Parklife" abbiano lasciato il posto ai colori tetri di quest' opera. Albarn vede la società inglese in declino e la musica della band sembra rispecchiare alla perfezione questo stato d' animo. Mettendo le mani avanti, dico che non si tratta di un capolavoro e, con i nomi tirati in ballo, ci si sarebbe potuti aspettare di più. Rimane comunque un bell' album, da mandare giù dopo qualche ascolto e con ottime canzoni come "8o's life", "Kingdom of doom", "Herculean" (anche primo singolo) e "Green fields". Albarn è sicuramente cresciuto, è più riflessivo e "impegnato" di una volta, la voce è la sua solita solo un po' più disincantata, e l' atmosfera pregnante della musica sembra l' ideale espressione di un uomo (non più ragazzo) disilluso dai tempi che corrono. Se si tratta di un gruppo vero lo si capirà in futuro, staremo a vedere se ci sarà un successore o un tour e, dato che le premesse ci sono tutte, non si può sperare che in un miglioramente artistico. Magari variando un po' di più i temi elettronici e lasciando maggior spazio ad una sezione ritmica pressochè inesistente.
Un album di inizio 2007 che sicuramente ha colpito l' interesse di molti, me compreso, è il primo e omonimo dei The bad, the Good and the Queen.
Forse più che di un gruppo vero e proprio, si tratta di un progetto. Damon Albarn, ex leader di Blur e Gorillaz, assieme a Paul Simonon (bassista dei Clash che torna a suonare dopo 20 anni) e Simon Tong (chitarrista di un' altra band ormai di culto: i Verve), ha costruito questo concept su Londra e la società britannica di adesso. La copertina è già una piena testimonianza di come i tempi gaudenti del brit-pop siano superati, di come i colori vivaci di album come "Parklife" abbiano lasciato il posto ai colori tetri di quest' opera. Albarn vede la società inglese in declino e la musica della band sembra rispecchiare alla perfezione questo stato d' animo. Mettendo le mani avanti, dico che non si tratta di un capolavoro e, con i nomi tirati in ballo, ci si sarebbe potuti aspettare di più. Rimane comunque un bell' album, da mandare giù dopo qualche ascolto e con ottime canzoni come "8o's life", "Kingdom of doom", "Herculean" (anche primo singolo) e "Green fields". Albarn è sicuramente cresciuto, è più riflessivo e "impegnato" di una volta, la voce è la sua solita solo un po' più disincantata, e l' atmosfera pregnante della musica sembra l' ideale espressione di un uomo (non più ragazzo) disilluso dai tempi che corrono. Se si tratta di un gruppo vero lo si capirà in futuro, staremo a vedere se ci sarà un successore o un tour e, dato che le premesse ci sono tutte, non si può sperare che in un miglioramente artistico. Magari variando un po' di più i temi elettronici e lasciando maggior spazio ad una sezione ritmica pressochè inesistente.
Attualmente sto ascoltando tanta roba, quando avrò finito sarò pronto ad emettere altri giudizi sulle ultime uscite...
Ci si sente presto vecchi!
E magari ci si vede in giro stas... cià!
E magari ci si vede in giro stas... cià!
Nessun commento:
Posta un commento