Io e Peter partiamo da Torino in netto ritardo sulla tabella di marcia, passiamo ad Ivrea a posare la roba, raccogliamo super Fabione Petito e super Norbertone Boita e ci avviamo verso Milano con la macchina da donna. L' Alcatraz non è troppo lontano dalla tangenziale anche se un bel traffico e un buon turbinio di gente si accalca attorno alla location del concerto.
In coda scopro con mio grande piacere che i biglietti sono andati sold-out... :-)
L' Alcatraz è un grosso capannone che normalmente funge da discoteca, il palco è ampiamente visibile, memore degli ultimi concerti di Vasco mi fa davvero strana come cosa...
A supportare gli Editors c'è un gruppo di New York, The Mobius Band. Suonano un indie-pop-rock un po' grezzo con campionamenti elettronici non proprio splendidi... I primi due pezzi, anche per l' incertezza iniziale dei suoni, sembrano bruttini... Poi si riprendono e sfornano altri 4-5 brani orecchiabili. Di primo acchito mi verrebbe da dire niente di trascendentale comunque...
Mezzoretta e tocca agli Editors. Dico a Fabione come difficilmente un gruppo inizi un concerto con un pezzo lento ed infatti i ragazzi prontamente mi zittiscono. Un inizio affidato a "Camera" con Tom al piano mi lascia un po' perplesso, comunque i nostri si riprendono subito con la portentosa title-track del nuovo album, "An end has a start". Il pubblico si scalda, noi ci scaldiamo, non si scalda il deficiente davanti a me che continua a stare con le braccia sollevate per registrare interamente il concerto con la fotocamera...
La prima parte del concerto è affidata soprattutto ai pezzi lenti del nuovo album e a quelli veloci del primo. La band è in forma, il vero traino è dato dalla voce di Tom Smith che dimostra di essere un bel front-man... Non fa praticamente mai cantare il pubblico, ma si muove di continuo, sale in piedi sul pianoforte, salta e balla... Il resto della band è un po' più statico, anche se la musica è praticamente affidata in toto alle linee edge-iane di chitarra di Chris Urbanowicz. Su pezzi come "The weight of the world", "All sparks", "Blood", "Escape the nest", "Munich" mi sembra di essere di fronte ad un gran gruppo... Probabilmente questi ragazzi se faranno altri album come l' ultimo non ci metteranno molto a diventare veramente famosi.
Alternano spesso un brano veloce ad uno più lento, tenendosi per la fine le cartucce migliori dell' ultimo... "Bones" viene riproposta in chiusura prima dei bis, "The racing rats" e "Smokers outside the hospital doors" proprio nei bis...
Bel concerto, tutti e quattro siamo rimasti piacevolmente impressionati.
Bel gruppo davvero, peccato solo non abbiano fatto fatto "Wisp in tru the glnfstarps"... Oppure ci sarebbe stata davvero bene una cover tipo "L' elefante e la farfalla" di Zarrillo o "Come mai" degli 883. Io e Peter non capiremo mai perchè non abbiano voluto fare un regalo del genere a noi fans italiani...
Ascoltatevi questi Endemols se non l' avete mai fatto.
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3 commenti:
Sono l'elefante e non ci passo,
mi trascino lento il peso addosso....
Ahahahahaha...
Grossissima delusione per l' assenza di tale capolavoro...
Grandi i Baltimors!!!
Roberto
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