domenica 30 dicembre 2007

Che nausea...

Sorridi, ma come va interpretato?
In fondo mi sono accorto che poi è tutto molto relativo, che io ho interpretato in un modo, ma forse non c'è un modo.
Ad ogni modo tu sorridevi.
Dici di non sopportare quella persona ma gli sorridevi, e scherzavi.
A me dicevi certe cose ma poi non hai più sorriso. Anzi.
Non hai neanche pianto virtualmente.
Non so proprio cosa pensare e detesto quando non so cosa pensare.
Quello che ho imparato è che se non mi piace una persona ho un atteggiamento particolare.
Diverso dal tuo. Io mi chiudo a riccio... tu ti apri?
E quando ti apri perchè lo fai?
Nella risposta a questa domanda risiede tutta la mia malizia. E risiede il mio pensiero negativo che nessuno mi potrà confermare. Se non tu.
Rimarrà perciò un negativo relativo... Più negativo che relativo.
Un negativo aperto ad una possibile soluzione positiva. Nonostante tutto l' ascia di guerra sono capace di seppellirla tanto velocemente quanto l' ho estratta.
Anche se, vedendo certe scene, mi viene solo da pensare che avevo e che ho ragione.
Se cerchi compagnia ci sono i cani, ci sono i gatti. Forse ti eviteresti certi equivoci, anche se questi equivoci non ti toccano.
Tu hai ragione, eventualmente ho sbagliato io.


Ultimo post del 2007, domattina si parte per una due giorni a Cervinia.
L' anno scorso uno dei migliori capodanno, senza ombra di dubbio.
Quest' anno l' effetto sardine sarà ancora più marcato e vedremo se porterà a qualche inconveniente. Quello che è certo è che si dormirà belli compatti, se si dormirà.
Si dice che le minestre riscaldate non vadano bene, in realtà è risaputo che non è così.
Dai, speriamo...

Buon Anno a tutti.

venerdì 28 dicembre 2007

La meglio gioventù

Ce l'ho fatta.
6 ore di film suddivise in parti più o meno eque in 3 giorni.
Sicuramente un affresco più che un film vero e proprio... La storia di una famiglia italiana attraverso gli avvenimenti storici recenti più importanti... Alluvione di Firenze, il '68 e la lotta studentesca, gli anni di piombo e delle Brigate Rosse, la lotta alla Mafia e la strage di Capaci. La storia è usata solo come sfondo, anche se per ogni avvenimento Giordana sottointende un modello di comportamento. Il vero traino narrante sono le vicende sentimentali di una famiglia che si "sparpaglia" per l' Italia... e, nonostante la distanza e il dolore per alcuni avvenimenti, rimane unita e piena di voglia di vivere. C'è il figlio che non riesce a far fronte al dolore interno e così arriva presto ad una fine annunciata, c'è il figlio più occupato a seguire le vicende dei suoi pazienti psichiatrici che quelle legate ai suoi affetti, c'è la figlia che diventa una madre modello e che sposa il miglior amico del fratello, c'è la figlia più grande che diventa uno dei giudici della lotta alla mafia. E oltre ai figli, ci sono gli amici, le mogli, i mariti, i fidanzati e i figli dei figli. Ogni personaggio ha una fisiologia caratteriale precisa, non ci sono comprimari, ognuno gioca un ruolo centrale nella storia anche se poi sono soprattutto le vicende di Nicola (Luigi Lo Cascio) a fare da perno. Gli attori sono probabilmente la meglio gioventà italiana: Lo Cascio appunto, Alessio Boni, Jasmine Trinca, Maya Sansa e alla fine spunta anche Riccardo Scamarcio. Oltre a loro, a mio parere, è in evidenza soprattutto la bravura degli attori (non giovani ovviamente) che interpretano il padre e la madre della famiglia: Adriana Asti e Andrea Didona.
Sicuramente la famiglia descritta è più unica che rara nel panorama italiano, anche se vengono fatti convivere sapientemente gioie e dolori tipici di tante famiglie. Il film fila liscio per le prime 3 ore con messaggi abbastanza chiari e condivisibili, poi forse si ingarbuglia un po' per arrivare ad un finale lieto premeditato come se la storia avesse sempre un finale circolare. In realtà non è quasi mai così e quasi mai un gruppo di persone così strette tendono ad andare avanti e rimanere così unite nel tempo... Non so se mi spiego...
Il film è bello per l' idea d' Italia "bella e inutile" che viene subito mostrata e portata avanti fino alla fine del 1° atto; nel 2° atto viene più portata avanti l' idea del "Volemose bene" e della famiglia indistruttibile...
Per come era incominciato mi aspettavo di più, ma una buona scusante può essere sicuramente il fatto che cercare di fare un' opera titanica di tale portata non sia per niente facile. Marco Tullio Giordana è sicuramente uno dei registi italiani più indipendenti ed è giusto anche che si prodighi in qualcosa sopra le righe come questo film.
Per chi ha tempo consigliatissimo se vuole vedere qualcosa di italiano, per chi non ha molto tempo opterei per qualcosa di un po' più corto.

Distinti saluti.

giovedì 27 dicembre 2007

Un esperimento

The Best Music of 2007.
Giusto per provare...
Qualcuno usa il Mulo?
Io uso la versione v0.48a, perciò no Adunanza e no Plus (ma esiste ancora?!).
Diciamo che uso il Mulo classico.
Ho fatto per uso personale un paio di cd con quelle che secondo me possono essere le canzoni più rappresentative degli album più belli, più interessanti, più rappresentativi dell' anno che si sta per concludere.
Arctic Monkeys, Modest Mouse, Arcade Fire, Radiohead, LCD Soundsystem, Wilco, Bloc Party, Bruce Springsteen, Daft Punk e altri... Ho cercato di mettere di tutto un po'...
Se qualcuno fosse interessato, ora può trovare questa mia doppia raccolta in formato RAR scrivendo sul Mulo "The Best Music of 2007 by ALE".
Io intanto questo file ce l'ho nelle cartelle in condivisione... Secondo me (ovviamente: l'ho fatta io) la compilation è di livello ed è difficile trovare un qualcosa che possa "riassumere" così un anno.
La compilation è stata fatta in primis per me, poi mi è venuta questa idea che magari può interessare a qualcuno con un po' di pazienza... ;-)
Magari... :-/

Un bacio, Buona serata.

mercoledì 26 dicembre 2007

Santo Stefano

Sarei proprio curioso di capire che festa è Santo Stefano...
Sarò l' unico a non sapere di cosa si tratti?
Non ho voglia di cercare info e se devo pensare non mi viene in mente niente...
Nel dubbio massimo rispetto, è pur sempre una festa.

Ho scoperto oggi che ieri 30anni fa moriva Charlie Chaplin. E' morto proprio il giorno di Natale e per un artista speciale come lui calza a pennello una morte in un giorno speciale.
Ehm... per quanto possa calzare una morte... :-(
Poca pubblicità in tv (come al solito) quando c'è da omaggiare un grande genio. Forse è stato il più grande genio del cinema muto, Chaplin era regista ed attore, comico e drammatico. Uno di quei personaggi indubbiamente di un' altra categoria...
Ancora oggi i suoi film conservano intatto il loro fascino per chi come me è abituato a ben altre proiezioni.
Ieri mi son visto "La febbre dell' oro" per la prima volta. E' senza dubbio uno dei suoi capolavori, paragonabile a "Tempi moderni" o "Il grande dittatore"... Si tratta di film che andrebbero fatti vedere ai ragazzi di oggi in tutte le scuole e ringrazio ancora la nostra prof delle medie che ce li propinò.
Charlie Chaplin è stato uno dei grandi artisti del "nostro" secolo, sarebbe stato opportuno dedicargli un po' più di spazio di quello che gli è stato dedicato (solo La7 è stata sensibile). Ma si sa che la televisione italiana ha una certa allergia per la cultura, anche per quella di più facile accesso come può essere un artista come Chaplin.
Meglio dedicare spazio a "Uomini e donne", "Amici" o a tutti quei programmi beoti che ci raccontano la vita dei vips...

Aida, come sei bella...
Mah...

martedì 25 dicembre 2007

LastFM

Qualcuno, scoprendo questo sito, ha voluto disintegrare tutte le mie capacità residue di socialità...
E va beh, però gran sito davvero... Geniale!
Già lo adoro!

Ah, Buon Natale a tutti.
Un bacio.

lunedì 24 dicembre 2007

Flash dalla vigilia

Sono passati tanti anni da quando la vigilia era una trepidante attesa per i regali...
Difficilmente riuscivo a resistere e i regali venivano scartati il 24 sera.
Ora i regali li scarto puntualmente il 25 mattina quando mi sveglio e con molta calma.

Oggi devo riuscire a finire un paio di cosette... e i regali?
Fatti... Devo solo più incartarli. Come sempre negli ultimi anni non mi sono sprecato, ma credo che per un personaggio chiuso come me sia già buono farli.

Stasera è stata organizzata una serata "Remember the 90's" al Sugho, quantomeno particolare come evento da collocare proprio la notte di Natale. Stona un po'? Forse sì...
Forse ci andrà molta gente lo stesso, forse io non ho poi molta voglia di andarci.
Non che sia rimasto legato alla tradizione cristiana, ma non mi ha mai convinto uscire la sera di Natala per potermi divertire... E magari berci sopra. Almeno quando ci facevamo i regali c'era quella piccola tradizione ed era simpatica da rispettare, ora non vedo troppo il senso di uscire e di augurare a chiunque si incontri "Buon Natale".
Mi sa che opterò per compagnia dei miei e filmetto questa sera...
In fondo, così facendo, rispetto il famoso detto "Natale coi tuoi, Pasqua con chi vuoi". Nella speranza di fare veramente Pasqua con chi vuoi e dove vuoi...

Per il resto della vacanza ho due o tre programmini mentali da portare a termine, anche se devo ancora coniarli perfettamente... E qualche nodo (abbastanza importante) da sciogliere. Mi devo dare una sveglia insomma...
Sarà la volta buona? Permangono i miei dubbi...

Stamattina una mia amica mi ha svegliato con un messaggio in cui mi faceva conoscere una canzone, una poesia, bellissima. Volevo pubblicarla, ma ho deciso che è troppo bella per essere pubblicata... La tengo per me.

Buon Natale, vado ad incartare.

domenica 23 dicembre 2007

Seduto

Ieri sera mi sono seduto.
Ora non sono seduto.
In questi ultimi due anni mi sono seduto molte più volte che negli anni precedenti.
Ci sono stati momenti in cui non mi sarei seduto neanche se mi avessero supplicato.

C'è tanta gente che si siede.
"Remember when you were young, you shone like the sun".

Ogni tanto, ricordiamoci di non sederci.

Buona domenica.

sabato 22 dicembre 2007

Il riso misto all' amaro

Dato l' interessamento di gente come Peter ;-) alla vicenda ho deciso di postare quest' altra news arrivatami direttamente dalla newsletter dell' Aifi (Associazione Italiana Fisioterapisti)...

"Il centro di fisioterapia e riabilitazione "Green Sport" di Cesenatico, frequentato da atleti professionisti e calciatori di livello nazionale, e molto noto tra gli sportivi e i tifosi, è stato chiuso per ordine dei carabinieri del Nas. E il suo titolare, Germano Chierici, una fama di super guaritore, è stato denunciato per attivazione non autorizzata di struttura sanitaria ed esercizio abusivo della professione di medico e fisioterapista. Secondo le indagini, infatti, Chierici, il "Mister" che prometteva recuperi in tempi record, non avrebbe alcuna qualifica professionale. La notizia è arrivata dal comando carabinieri per la tutela della salute di Bologna: "Nell'ambito di specifici servizi finalizzati al contrasto dell'abusivismo nel settore sanitario" si legge in una nota stampa, "a conclusione di una delicata attività investigativa, il Nas carabinieri di Bologna ha deferito all'autorità giudiziaria di Forlì il titolare (Germano Chierici, ndr) di un centro di fisioterapia e riabilitazione sito in Cesenatico perché sprovvisto di qualsivoglia qualifica professionale". "Non ho mai sostenuto di essere un medico" si è difeso Chierici, "ma ho un diploma di fisioterapista conseguito in Francia nel 1973".Se confermato, si tratta di un altro caso di abusivismo in fisioterapia, che questa volta colpisce un centro molto conosciuto nel mondo sportivo, tanto da aver annoverato tra i suoi pazienti numerosi calciatori di serie A."

Io conoscevo l' esistenza di questo centro in cui si recavano tantissimi giocatori professionisti da tutta Italia. Per tariffe alquanto elevate venivano effettuati cicli intensivi di terapie per risolvere (più o meno) i problemi muscolo-scheletrici. Quando sentivo qualche calciatore parlare di questo centro sembrava parlasse di esso come della Mecca...
E, invece, anche stavolta c'è stata una bella sorpresina. Credo che data la popolarità del centro (e di conseguenza gli interessi che gravitano attorno) non ci metteranno molto a ri-aprirlo...
E sarà l' ennesima vittoria del sapersi vendere; nell' ambito della fisioterapia (soprattutto sportiva) le leggi non esistono, e se esistano nessuno le rispetta.
Tanto per cambiare l' andazzo italiano.
Sempre in attesa dell' albo... O nell' attesa di emigrare all' estero, buon Sabato sera...

mercoledì 19 dicembre 2007

Guida per riconoscere i tuoi santi

Non voglio parlare del film del regista-autore Dito Montiel...
Vorrei fare un veloce ringraziamento ai santi (da qui il titolo e il significato rubato al film) che ho incontrato nella mia vita.
Oggi mi sono soffermato a pensare... Ci sono state persone che mi hanno dato una mano notevole in questi ultimi anni, persone che non sento più direttamente, persone a cui forse mi sono dimenticato di dire anche un semplice "Grazie"...
Talvolta ti rendi conto di avere dei santi quando loro hanno già compiuto la loro opera pia, quando ti hanno già aiutato e tu non te ne sei neanche accorto...
Non so come mai ma proprio oggi mi è venuta in mente questa cosa.
Quei santi che ringrazio non leggeranno mai questo blog... Allora sarà il caso di comprare qualche cartolina di Natale ed inviargliela, per fargli gli auguri e dirgli un semplice "Grazie di tutto".
Mi riferisco soprattutto a persone dei miei anni a Padova, pochi sanno quanto siano stati difficili alcuni momenti per me, talvolta solo la provvidenza mi ha salvato da situazioni che probabilmente non avrebbero avuto una soluzione... E in questi casi difficili mi hanno "salvato" queste persone, il Signore li chiamarebbe Angeli forse, io che non sono credente li chiamo santi con la S minuscola...

Grazie davvero e perdonatemi se sono stato poco riconoscente.
Credo che sia una caratteristica che manca a molti di noi giovani: la riconoscenza.
Chi ci dà una mano, chi ci è vicino viene dato per scontato. La nostra concentrazione è spesso riversata più su chi ci fa penare o chi non ha fatto qualcosa per noi, non su chi per noi farebbe di tutto.
E' un errore, cambiare un atteggiamento generale non è facile, ma almeno per uno striminzito ringraziamento siamo sempre in tempo.
Penso che la nostra sia una generazione fatta al contrario, ma questa è un' altra storia...

Per ora mi basta dire grazie a chi mi ha aiutato davvero, a chi dal nulla (e senza nulla in cambio) è comparso nella mia vita e mi è stato vicino. Ricordandomi ora di voi, imparerò qualcosa dal vostro esempio?
Non lo so, intanto, buone feste soprattutto a voi...

Alessandro

domenica 16 dicembre 2007

Che disgrazia...

Ero indeciso tra "Heaven knows I'm miserable now" e "The boy with the thorn in his side"...
Dopo gli ultimi sviluppi ho decisamente optato per un' altra canzone...


Bigmouth strikes again (Lingualunga colpisce ancora)

Sweetness, sweetness I was only joking
When I said I'd like to smash every tooth
In your head
Sweetness, sweetness I was only joking
When I said by rights you should be
Bludgeoned in your bed
And now I know how Joan of Arc felt
Now I know how Joan of Arc felt
As the flames rose to her roman nose
And her Walkman started to melt
Bigmouth, bigmouth
Bigmouth strikes again
And I've got no right to take my place
With the Human race
Bigmouth, bigmouth
Bigmouth strikes again
And I've got no right to take my place
With the Human race
And now I know how Joan of Arc felt
Now I know how Joan of Arc felt
As the flames rose to her roman nose
And her hearing aid started to melt
Bigmouth, bigmouth
Bigmouth strikes again
And I've got no right to take my place
With the Human race



Eh sì, anche quando ho ragione, non ho ancora imparato a frenare la mia lingua...

Una piccola realtà cittadina

Ivrea è così, o la si odia o la si ama.
O la si sopporta.
Se sei un ragazzo/a dai 18 ai 30 non hai molte possibilità, oltreche lavorative, intendo di divertimento soprattutto.
Se esci la sera puoi frequentare i soliti 2-3-4 posti... Non di più.
E' dalla notte dei tempi che i nostri posti sono 2: Nando e Sugho.
Alternative?
A quanto pare non ce ne sono... Almeno così dicono...
Rimane il fatto che rimani chiuso in una realtà piccolina, a dimensione d' uomo, dove le facce son sempre le stesse, le abitudini son sempre le stesse. All' incirca sai che quello è il figlio di, quello è l' amico di, quella è la tipa di, quella è la ex di...
Per chi ama il gossip a Ivrea c'è da sbizzarrirsi...
Tutti sanno tutto (o quasi) di tutti. Un po' perchè la gente non ama troppo farsi i cazzi propri, un po' perchè molta gente parla... E non parla solo con gli amici, ma parla con chiunque...
Poi le voci girano, girano storpiate, girano inventate... "Ma è vero che...?"
E anche gente che conosci a malapena viene a chiederti "Ma è vero che?"...
Io queste cose non le ho mai capite e mai le capirò...
Quando facevo le Elementari c' era il detto "Fatti gli affari tuoi che campi cent' anni di più!". Ecco, ma vale solo per i bambini? Non potrebbero farlo valere anche per chi è un po' più adulto?!
Ivrea è così, piccola e chiaccherona... Quello ha fatto quello, quell' altro ha fatto quell' altro...
"Sai che hanno ritirato la patente a Ginetto?"... "Ginetto aveva 1.65, Giacomino 0.88, Igino 2.25... Ma si sa che Igino esagera sempre e guida in degli stati pietosi..."
Ma veramente, fatevi i cazzi vostri. Almeno chi è direttamente coinvolto in ste storie si faccia gli affari propri.
Boh... Non capisco e non capirò mai. Si vede che nel gossip di una piccola realtà cittadina qualcuno ci sguazza... E ci tiene sempre a rimarcare quanto è sfigato Giacomino o quanto è caldo Ginetto... Va beh...
A me di tutto ciò frega poco o niente, posso parlarne coi miei amici ma il discorso finisce lì.
Ivrea è così.
Io, per ora, la sopporto.

Buona Domenica.

venerdì 14 dicembre 2007

Storia del cinema (Parte Prima)

Colloquio di lavoro...
"Arrivederci, condolianze..."

mercoledì 12 dicembre 2007

Tanto per la cronaca...

I laureati in Scienze motorie non saranno più fisioterapisti per legge

Fonte: La Repubblica

I laureati in Scienze motorie non saranno più fisioterapisti per legge. È quanto prevede il testo del provvedimento licenziato oggi dalla commissione Cultura della Camera in sede legislativa. Per il via libera definitivo il provvedimento dovrà ora passare all’esame del Senato.
Un articolo unico, con due commi, che spazza via il premio di fine legislatura nascosto nelle pieghe della conversione del decreto legge sull’università all’articolo 1-septies della legge 27/2006. Le tre proposte di legge presentate in questa legislatura alla Camera dagli onorevoli Marco Boato dei Verdi (C 29), Titti De Simone di Rifondazione comunista (C 522) e Fabio Evangelisti dell’Italia dei valori (C 1620) sono state rielaborate in un nuovo testo base dal relatore Vito Li Causi (Popolari-Udeur), ironia della sorte laureato proprio in Scienze motorie. «Riteniamo - spiega l’onorevole Li Causi - che si tratti di due profili ben distinti, con percorsi diversi, quindi non è accettabile una sovrapposizione di una professione sanitaria con una di ambito educativo». Il nuovo provvedimento abroga l’equipollenza del diploma di laurea in Scienze motorie al diploma di laurea in Fisioterapia e prevede, entro 6 mesi dall’entrata in vigore della nuova legge, l’approvazione di un decreto del ministero dell’Università, sentito il ministero della Salute, acquisito il parere del Cun, che definisca il riconoscimento dei crediti formativi ai laureati in Scienze motorie e le modalità di espletamento del periodo di formazione e tirocinio sul paziente ai fini del conseguimento della laurea in Fisioterapia. Il velo sulla vicenda fu sollevato proprio da una serie di articoli del Sole 24 Ore.com e finì sulla prima pagina del Sole 24 Ore il 3 febbraio 2006. L’emendamento, presentato all’ultimo minuto dal senatore di Forza Italia Giuseppe Firrarello agli sgoccioli della passata legislatura prevede l’equipollenza della laurea in Scienze motorie con quella in Fisioterapia con un semplice attestato di frequenza a un «corso su paziente», istituito con decreto presso le università. «L’emendamento - spiegò al Sole 24 Ore il senatore Firrarello - è nato dalla segnalazione della facoltà di Scienze motorie di Catania sulla disoccupazione dei laureati in Scienze motorie. Ha mai sentito parlare di fisioterapisti disoccupati? Con una integrazione rispetto alle materie di base si potrebbe conseguire il titolo di fisioterapista e potrebbe essere ritagliato uno spazio nel settore della prevenzione». Così il senatore difese la sua scelta, ma contro la sua tesi si scagliarono in molti, sostenendo, oltre ai profili di incostituzionalità della norma (la disciplina delle professioni è oggetto di legislazione concorrente tra Stato e Regioni), che così si trasformava in sanitaria, una professione che sanitaria non era. Da una serie di informazioni raccolte dal Sole 24 Ore.com presso le università emerse che, per esempio, l’Università di Bologna riconosceva ai laureati in Scienze motorie che decidevano di iscriversi alla laurea in Fisioterapia solo 19 crediti sui 180 necessari per laurearsi, di cui 3 per la conoscenza della lingua straniera. «Viene considerato - spiegò il professor Paolo Pillastrini, unico fisioterapista in Italia con incarico di professore associato di Scienze riabilitative alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Bologna - un percorso sovrapponibile per circa il 10% a quello di Fisioterapia. L’altro 90% serve per far diventare un ragazzo un bravo fisioterapista». Il Consiglio della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Milano Bicocca esprimendo il proprio sconcerto per l’equiparazione, chiese al rettore di farsi portavoce presso gli organi ministeriali e il Cun per attuare «quanto è il loro potere per contribuire a far abrogare e, in subordine, a non attuare, l’equipollenza» fra le due lauree. Anche l’Associazione italiana fisioterapisti ritenne la norma una «schizofrenia legislativa», come segnalò il presidente dell’Aifi Vincenzo Manigrosso. Alla fine il Governo Berlusconi si impegnò sull’ordine del giorno di Giulio Conti (An) a rendere obbligatorio «un tirocinio di almeno 1.500 ore» per accedere all’esame di Stato. Esame che non esiste.

Coffee and TV

Per me, questo qui, rimane uno dei video migliori...

domenica 9 dicembre 2007

Non ho paura del buio

Weekend tranquillo ma non spensierato.
Al Liceo quando guardavo-studiavo il libro d' arte prestavo sempre attenzione al luogo in cui erano esposte certe opere. Soprattutto nella pittura del '900 notavo che parecchie opere erano presso la Pinacoteca di Brera di Milano...
Così ieri, dopo anni di attesa neanche troppo trepidante, ho finalmente fatto visita alla conosciuta ma non conosciutissima Pinacoteca sita in un quartiere davvero carino di Milano. Una visita davvero piacevole... per potere ammirare alcuni quadri davvero famosi come "Lo sposalizio della vergine" di Raffaello o "IL Cristo morto" del Mantegna (quadro che ricorderò sempre per un particolare ricordo affettivo inerente alla mia vita...). Poi tanti dipinti del 400-500-600 italiano... Tintoretto, il Veronese, Guido Reni, il Caravaggio e altri artisti che così su due piedi non ricordo... Un po' perchè i soggetti in quell' epoca erano solo religiosi, un po' perchè onestamente conosco molto meno quell' arte... Rimane il fatto che anche stavolta ho notato come il Caravaggio sia stato il pittore più spettacolare nella rappresentazione del volto umano, niente di più simile ad una fotografia se si escludono le solite tinte nere di sfondo che contraddistinguono le sue opere. Buio parte 1.
Poi, passati al '900, sono entrato in contatto con la contemporaneità e tutto è stato un po' più famigliare: Hayez (stupendo "Il bacio"), Boccioni, Carrà, Morandi, Modigliani, i macchiaioli... Diciamo le cose che mi son degnato di studiare al liceo e che con un po' di orgoglio e piacere tutt' ora mi ricordo...

La sera ho potuto vedere un film che immaginavo mi sarebbe piaciuto parecchio. "Nella valle di Elah" ha le stesse atmosfere e interpretazioni maestrali degli altri film che tale Paul Haggis ha diretto o sceneggiato: "Million dollar baby", "Crash", "Lettere da Iwo Jima". Insomma, ho capito che quel che fa questo personaggio potrebbe piacermi a prescindere... Non ho tempo per raccontare di cosa parla il film, ma è la solita rivisitazione del sogno americano con l' amaro in bocca... Tommy Lee Jones e Charlize Theron sono grandissimi attori, Susan Sarandon (presente in pochissime scene) è da brividi. Punterei anche i miei soldi sul suo oscar da non protagonista quest' anno...
Non mi aspettavo il lieto fine, mi aspettavo un messaggio forte che puntualmente è arrivato. Dolcissimo il richiamo alla storia di Davide e Golia (da qui la valle di Elah), oscura e triste la storia che fa capire come la guerra possa far diventare un uomo. Buio parte 2.
In questo già tanti film avevano detto la loro... "Nella valle di Elah" sa sicuramente destreggiarsi in mezzo ad altri grandi film.

Stasera, per la prima volta, sono andato a correre intorno al Lago Sirio.
Ecco... non consiglio l' esperienza a nessuno in questa stagione dopo le 5 di pomeriggio. Buio parte 3.
Ovviamente io posso, perchè io non ho paura del buio, a me piace il buio...
Ma neanche io lo rifarò :-)

Buon inizio di settimana.

giovedì 6 dicembre 2007

Il musical rock

Sinceramente è un genere che sto iniziando ad amare incondizionatamente...
Non parlo dei musical più classici (a là Singing in the rain o Moulin Rouge), parlo di quelli che raccontano il rock... Sia esso la vita di un' artista famoso, sia esso la storia di un gruppo di ragazzini che partecipano al concorso comunale...
Ieri sera ho visto "Almost famous" e anche se gli Stillwater non erano propriamente i Led Zeppelin e il film non fosse un capolavoro, sono rimasto incollato allo schermo! Forse è l' inizio di una malattia, forse il connubio di due arti che mi piacciono logicamente mi interessa parecchio...
Tra i titoli visti in passato ce ne sono una sfilza lunghissima, più o meno belli, più o meno reali, più o meno di artisti che mi piacciono...
Sicuramente storico è "The Doors" in cui l' interpretazione di Val Kilmer è davvero spettacolare. Forse per quel gruppo quel tipo di film è stato azzeccato in pieno, è un viaggio in acido come (forse) la vita di Jim Morrison è stata...
Il Capostipite della categoria è forse quel "Rocky horror picture show" che ancora oggi viene riproposto in tutte le salse nei teatri di tutto il mondo... Poi, va beh, volendo si possono includere anche i Blues Brothers come capostipiti della categoria, anche se è il blues ad essere raccontato... Forse si può includere anche un film come "Mo metter blues", anche se è il jazz ad essere raccontato...
Insomma, rock, blues, jazz, folk... non fa molta differenza.
Basta una storia un minimo avvincente (o vera) e la musica...
Ultimamente i film musicali sulle rockstar stanno uscendo come funghi e si sente parlare di progetti che potrebbero rivelarsi davvero interessanti... Ecco perciò i recenti I'm not there, Across the universe, Factory Girl, Last Days, ecc... Ecco che si sente parlare di un film sulla vita di Jimi Hendrix (che spettacolo sarebbe?!), ecco che si sente parlare di un film sulla vita dei Led Zeppelin, dei Rolling Stone o dei Velvet Underground... Credo che ci si trovi di fronte ad un genere probabilmente ambito dai registi, e non da registi qualsiasi, dato che si fanno nomi come quello di Tim Burton...
Negli ultimi anni mi vengono, così ora su due piedi, in mente 3 titoli: Ray, Walk the Line e School of Rock. Il primo è la vita dell' inventore del Soul, interpretato da un Jamie Foxx giustamente da oscar... Il secondo è la vita eccessiva di Johnny Cash e mi ha insegnato a conoscere questo artista, anche qui con due grandissime interpretazioni di Joaquin Phoenix e Reese Witherspoon... Il terzo per me è IL MUSICAL degli ultimi anni. Forse Jack Black può non piacere: personalmente mi fa impazzire... I tempi sono cambiati, fosse uscito un film del genere ai tempi dei Blues Brothers probabilmente avrebbe avuto molto più successo... Quel film ha tutto. Può non piacere la musica, può non piacere Jack Black, può non farti ridere... Puoi non amare il rock. Se hai sentito e ti piacciono anche solo due canzoni degli AC/DC o dei Deep Purple è un film che non può non piacere. Poi magari mi sbaglierò...
A proposito, devo rivederlo al più presto...
Datemi un artista qualsiasi, datemi una "Immigrant song", datemi un attore un po' pazzo... Datemi un musical rock e sarò contento! A volte nella vita basta poco...

A quando i Clash? A quando gli Smiths? A quando Jimi, Janis, Lou, David, Neil, ecc?
A quando Robert Fripp...? Beh, forse non è personaggio da film, ma in fondo mi piacerebbe pure un film sui King Crimson... In fondo, mettetemi una "21st Century Schizoid Man" e sarò contento...

Buon fine settimana!

domenica 2 dicembre 2007

Una tranquilla serata in questura

Ad un certo punto mi son detto: "Cosa ci faccio io qua?! Non è possibile, io non centro niente..."
"Io voglio essere a casa nel mio letto, se mi fanno stare qua a lungo mi do in stato confusionale o spacco qualcosa..."
Per fortuna, alla fine, tutto si è risolto bene.
Per fortuna.
Brutta esperienza comunque, io e Branzi ce ne siamo resi conto.
Molte volte per fare i galli forse si rischia più del previsto.
E non è il caso.

Faccio una breve paternale, non credo possa servire a qualcuno.
Ma almeno serve a me come promemoria.
Chi beve non si deve mettere alla guida.
Punto, e basta.
Piuttosto si sta fermi e si aspetta...

Buona domenica a tutti.

sabato 1 dicembre 2007

Il cielo su Torino

Mai canzone dei Subsonica fu più azzeccata, il cielo di Torino è strano.
Passeggiare col freddo pungente e il grigio costante senza interruzioni sopra la testa è particolare, non è elettrizzante, ma è avvolgente. Oserei dire quasi rassicurante. Fondamentale diventa il lettore mp3 nelle orecchie, con la musica giusta...
Io la chiamo musica autunnale, non è un genere preciso. Sono quei brani tranquilli-lenti-avvolgenti che riempiono idealmente lo spazio tra te e il cielo plumbeo. Ecco perciò tornare in voga i Radiohead... "Kid A" e "Amnesiac" li ho ascoltati una miriade di volte proprio in questo periodo l'anno passato, e ora sono di nuovo a consumare il mio lettore... con l' aggiuntina di "In rainbows". Più lo ascolto e più il nuovo album mi sembra che non abbia nulla da invidiare al meglio della band...
Quel che è certo è che attualmente pochissimi gruppi mettono d' accordo tanta gente come i Radiohead. Da "Ok computer" ogni loro uscita è presa come oro colato dalla critica, ma, a differenza di tanti altri gruppi, sono molto amati anche dal grande pubblico...
Ovviamente non saranno gli U2 come importanza commerciale, ma se andassimo a vedere non sarebbero neanche paragonabili. Da una parte il fermento, la sperimentazione, la classe sempre viva... dall' altra chi si accontenta di fare due brani commerciali e mille comparsate per prolungare il proprio successo. Per il mio ideale musicale, loro sono la band che rappresenta il pop-rock attualmente, non altri che alla pomposità di concerti ed eventi associano una musica scarsa.
E' bello vivere di grandi artisti del passato come i Clash o come Rino Gaetano, peccato però che questi abbiano una produzione ferma e non saranno mai visibili live... Perciò ogni tanto vale anche la pena di concentrarsi su chi sta facendo la musica rock dei nostri anni. Su chi sta influenzando tantissime altre band, su chi sarà argomento di discussione tra 30 anni. Per me "Ok computer", "Kid A" e questo "In rainbows" se non sono tre capolavori, poco ci manca...

E in questi giorni, sempre a Torino, l' amata-odiata Torino, si sta svolgendo un Festival di cui non si era mai parlato così tanto... Oltre ai 25 film in concorso, quasi un' altra decina di sezioni, due retrospettive (su Wim Wenders e John Cassavettes), 3 cinema con 3 sale ciascuno a proiettare film o presentare conferenze in continuazione per una settimana. Si parla di sale già piene al mattino, si parla di un interesse della città smisurato, si parla di Torino... Ho letto parole entusiastiche sia di Wim Winders che di un altro grande regista come Aki Kaurismaki sulla città... Bella per viverci, bella per girare un film, bella e basta, una delle città più belle...
E Torino sta proprio rinascendo. Non so dove andrà a finire, però c'è fermento e ho voluto testarlo con mano... Sono andato anch' io a vedermi un film. Per non sbagliare ho scelto un buon film di Wenders e ho visto una sala piena, ho visto la gente alzarsi in piedi e applaudire dopo il film manco fosse un' opera lirica... "L' amico americano" può essere un bel film, ma non è accessibile a chiunque. Per questo mi fa strano sapere che può riscuotere attenzione, che tanti altri film meno famosi stanno riscuotendo attenzione in questi giorni... Forse finalmente la gente della propria città si sta ricollegando ad un passato di cultura degno di pochissime città? Forse è una mia impressione, ma mi sembra che sia proprio tangibile, tra il cielo grigio, la pioggerellina quasi piacevole, il mio lettore mp3 coi Radiohead, che qualcosa in questa città si sta muovendo.
E ho come l' impressione che potrebbe essere interessante iniziare a muoversi con la città...
Ora come ora offre davvero tutto. Leggendo "Torino sette" non si sa più su cosa buttare l' occhio... Davvero.
Magari è un' impressione erronea, magari mi piace immaginare di vivere in una città in fermento e basta, magari è il cielo su Torino a fare questo strano effetto...

giovedì 15 novembre 2007

Nelle mani giuste ma non giustissime

A Maà, basta che mo' che sète diventati 'mportanti nun ve mettete a fà li zozzoni come quell' artri! Cioè, come quelli di sempre. L' Italia del magnamagna, l' Italia del viva la Franza viva la Spagna purchè se magna. L' Italia che tanto so' tutti uguali, è tutto 'no schifo. L' Italia della società degli àpoti, quelli che io non la bevo. L' Italia de sempre. L' Italia degli Scialoja. Con una mano sugli archivi che ufficialmente non esistono e l' altra sulla spoletta della prossima bomba...

E così ho appena finito l' ultimo libro di De Cataldo, l' autore anche di Romanzo Criminale. Un libro che mi ha subito interessato perchè parlava di quel periodo di Italia tra il crollo del muro di Berlino e Tangentopoli... Tra la prima e la seconda Repubblica... Quel periodo in cui, apparentemente, l' Italia era senza padrone, in cui i criminali non avevano più un appoggio statale e cercavano di capire disperatamente chi avrebbe comandato per poter scendere a patti. Ecco perciò l' epoca delle stragi di mafia, dopo gli attentati a Falcone e Borsellino, ecco altri attentati più strani... a Maurizio Costanzo a Roma, al cuore di Firenze, poi di nuovo a Roma allo Stadio Olimpico... Stragi tentate ma non completate. Perchè la mafia si sposta dal territorio? Perchè la mafia cerca di colpire le grandi città... cosa centrano?
Senza sembrare Lucarelli, la mafia cerca di far capire che bisogna scendere a qualche compromesso, che qualcuno si deve fare avanti perchè la vecchia classe dirigente è sull' orlo del precipizio (vedi Tangentopoli). De Cataldo romanza questo periodo d' Italia tra delitti e passioni, bombe e affari. Alcuni personaggi veri, altri inventati o presentati con nomi di copertura. E' un romanzo che scorre veloce, ci vuole un attimo per inquadrare tutti i personaggi, hanno grossa importanza le figure femminili, è l' Italia corrotta, l' Italia come è ancora adesso.

Alla fine l' autore lascia intuire che sarà la discesa in campo di Berlusconi a "tranquillizzare" gli animi. Bene, tuttavia non benissimo. La mafia da allora non colpirà più. Male, anzi malissimo.

Libro vivamente consigliato a chi come me può essere interessato a quel periodo di Italia, a tutti i lati oscuri della nostra Repubblica, senza avere però la pretesa di scoprire chissà cosa di quelle pagine inquietanti. Siamo al livello di "Blu notte" per intenderci.

Accantonando la narrativa, dedico un breve trafiletto al cinema. Domenica e lunedì sera è andata in onda la fiction su Rino Gaetano. Una fiction insolita perchè presenti attori veri, come il bravissimo Claudio Santamaria e la notevolissima Laura Chiatti... ;-). Detto e non detto della qualità della fiction, per quanto mi riguarda ha avuto soprattutto il merito di farmi comprendere un po' quel personaggio di Rino. Avevo sentito qualcosa, ma non ne avevo mai colto la grandezza. L' essere in anticipo sui tempi, i suoi testi terribilmente attuali, l' irriverente ironia con cui racconta un Italia allo sbando, la voce leggermente stonata e roca che non fa nulla per rendersi commerciale, l' essere contro tutte le convenzioni dell' epoca... Un grande insomma, canzoni come "Aida" o "Mio fratello è figlio unico" dovrebbero essere un pezzo di storia nella musica italiana, per la sapienza con cui ha saputo miscelare orecchiabilità, ironia, storia italiana, critica sociale... Mi ha lasciato davvero senza parole. Meglio scoprirlo tardi che mai, un grande.

Poi, con mia somma felicità, ho potuto vedere l' ultimo di Clint, io lo adoro e Flags of our fathers era stato davvero una delusione. Lettere da Iwo Jima invece è di tutt' altra fattura e, a mio parere, si inserisce senza dubbio nel filone dei grandi film di guerra... Senza esagerare vedi Full Metal Jacket, vedi Apocalypse Now, vedi Salvate il soldato Ryan, vedi La sottile linea rossa... E' un film sulla guerra diverso, è un film vissuto dalla parte di chi sa già che dovrà morire, che deve lottare pur sapendo che la battaglia è perso... Poetico come Clint e pochi altri riescono ad esserlo negli ultimi anni.

Infine Hot Fuzz, su siti e riviste di fiducia avevo letto commenti entusiastici... Insomma, bene ma non benissimo. Mi aspettavo qualcosa di più, è un film leggero e pieno di humour inglese... Un poliziesco demenziale che non cade però mai nella demenza totale. In fondo, sempre meglio di tanti altri film che passano per la televisione.

In conclusione, Rino Gaetano aveva scritto qualcosa che De Cataldo ha scritto vent' anni dopo.
L' Italia, lui, l' aveva già capita. Tanto per mettere un finale a questo post...

sabato 3 novembre 2007

A man needs the maid

Scrivo due righe, esco a fare una corsetta, rientro e mi preparo per uscire.

Esco, rientro, dormo, mi sveglio, parto, mi fermo, riparto, mi rifermo, riparto, arrivo e dormo.

Va beh...

Incredibilmente sono riuscito a prendere una decisione, domani è il giorno della verità.

Mi sono stufato, sono troppo giovane per avere sempre il weekend impegnato...

Se domani va tutto come non deve andare ne riparlerò meglio.

Intanto si attende la serata Remember the 90s...

In settimana se ne è respirato un po' il clima in appartamento a Torino... A me la voglia di revival piace sempre, e mi piace esprimere gusti e pareri. Può essere un difetto, di certo non sono un grande esperto di dance, ma ho voluto-cercato di dare il mio contributo per rimembrare pezzi che probabilmente qualcun' altro si sarebbe dimenticato...

Per me la dance anni '90 è legata a 2 o 3 cassette che custodisco ancora gelosemente. Tra queste ho ancora sicuramente Festivalbar 94 che sfornava il fam0so "Bonghedeghedeghedebonghedebon.." degli ICE MC e Corona che faceva impazzire tutti col ritmo della notte. Poi ho ancora una semi-sconosciuta Formula Deejay (96-97 tipo) che richiudeva capolavori del calibro di "Sweet dreams", "Let a boy cry", "Wanna be like a man". Cassette rigorosamente comprate dai "marocchini" in presenza di mamma che aiutava a contrattare il prezzo. Allo stesso modo ho anche comprato tutte le cassette degli 883 fino a "La dura legge del gol"... Grossa esperienza.

Evidentemente i gusti musicali cambiano, oppure, semplicemente, maturano.

Dedico un "dieci" alla dance anni '90... e fatto da me farà un po' venire il sorriso sulle labbra, ma permettetemi di dire la mia, in attesa di una serata che sono quantomeno curioso di vedere...

Premetto che Decemberists, Wilco, Okkervil River sono un' altra cosa... per il resto, ecco a voi la mia playlist.

E, come al solito, io punto molto sul classico.



1. "Think about the way" - Ice MC
2. "Dancing with an angel" - Double You
3. "Let a boy cry" - Gala
4. "King of my castle" - Wamdue Project
5. "From disco to disco" - Whirlpool Production
6. "Children" - Robert Miles
7. "La passion" - Gigi D'Agostino
8. "Rhythm is a dancer" - Snap
9. "Around the world" - Daft Punk
10. "Sweet dreams" - La Bouche


BUOna dance a tutti e un saluto in particolare a Mauro Picotto e Paolo Chighine.

domenica 28 ottobre 2007

Maledetta sveglia biologica...

Sveglio da un'ora e mezza la domenica mattina... Bene tuttavia non benissimo...
Per una domenica che avrei potuto dormire tranquillamente due ore in più!

Ieri sera classica serata eporediese.
Pizza da Zino per vedere Napoli-Juve e capire che non abbiamo più peso politico nel mondo del calcio.
Dopo 8 giornate di campionato, 5 rigori contro e 1 a favore.
Per carità, potrebbe anche starci, ma è lampante notare un dato che fino ad un paio di anni fa non sarebbe potuto esistere. Moggi e Giraudo erano una garanzia, la Juve poteva subire qualche ingiustizia (gli arbitri sbagliano come i calciatori) ma non potevano esistere partite come quella di ieri sera. L' arbitro poteva decidere una partita, ma se lo faceva era a nostro favore...
Ora i tempi sono cambiati, dopo Calciopoli chi ha voluto far fuori Moggi e Giraudo è riuscito a salire al trono.
Ora comandano loro, la Juve è piccolina, quasi una provinciale.
E da un certo punto di vista ci può stare... Dopo tanti favoritismi e ladrate ci sta un po' di purgatorio...
Però, il problema non era solo Moggi. Era il mondo del calcio. E in questo non è cambiato proprio niente.
Dopo che ho capito questa cosa, ecco che da un mese sostengo vivamente il ritorno in pianta stabile di Lucianone nel mondo pallonaro. In fondo, è sempre stato un personaggio che ha attirato simpatia-antipatia di molti, perfetto esempio di un Italia pallonara disposta a far di tutto pur di vincere. Uno che giocava sporco, uno che probabilmente si sarebbe venduto la madre pur di comprare una partita. Anche uno che si è costruito un personaggio dal nulla, a 40 anni era un capostazione che andava in pensione e che iniziava a seguire le partite di pallone dei dilettanti.
Va beh... è risaputo come Moggi sia già tornato dietro le quinte a lavorare per la Juve, ora non resta che consentire l' ufficilizzazione della cosa no?! Tanto siam consapevoli del fatto che il mondo del pallone non è cambiato con la messa in scena di un anno e mezzo fa. Un certo Carraro è stato assolto... Mah...
Il mondo della politica è cambiato dopo Tangentopoli?
Forse è addirittura peggiorato, speriamo che il calcio non ne segua l' esempio e per questo ci occorri tu Luciano.
Moggi come Craxi, detestato dai più al momento dello scandalo, rimpianto da molti al momento della scomparsa.
C'è chi paga perchè deve pagare, c'è sempre chi non paga mai niente.

Il resto della serata si è srotolato tra camping, Ferrando e Sugho. Niente di più classico, niente di meglio ad Ivrea.
Eh sì... Non è cambiato niente da un anno fa... E neanche da due...
Speriamo che "Remember the 90s" di sabato prossimo rinverdisca i fasti di vecchie feste... E scateni l' anima dance più recondita in ognuno di noi...
Buona domenica a tutti, ma soprattutto a chi come me sente la mancanza di Moggi...
...qualcuno ieri sera diceva "La Juventus deve vincere, è la Juventus..."
Scherzi a parte, sporco per sporco non cambia niente.
Notte...

venerdì 26 ottobre 2007

Il capo dei capi

La televisione, si sa, offre poco o niente di veramente valido...
Nel calderone del salvabile butterei alcuni programmi divertenti (Iene e Mai Dire), i film in seconda serata su rete4, alcuni programmi di (vero) approfondimento giornalistico (Annozero, Report)... E perchè no, nel fuoco, io includerei anche, in maniera un po' simpatica ed estrosa, le fiction. Non mi riferisco alle fiction tipo Elisa di Rivombrosa o Guerra e pace, ma a quelle biografiche che rivisitano la vita di personaggi importanti per la storia contemporanea d' Italia. Ed è già apprezzabile che questi personaggi non finiscano nel dimenticatoio popolare grazie anche a questi film per la tv più o meno validi.
Tutto nacque una decina di anni fa quando venni preso da un Sergio Castellitto in bicicletta mentre ricopriva le spoglie di Fausto Coppi... Allora quella fiction mi piacque davvero tanto, tanto che ancora adesso sto attento a che cosa ogni volta viene proposto e, se mi capita, ci do anche uno sguardo...
E' così che, dopo lo sguardo sul generale Dalla Chiesa, ieri sera mi sono sorbito tutta la prima puntata de "Il capo dei capi"... ovvero Salvatore Riina. Purtroppo (o per fortuna) quando si parla di mafia non riesco a tirarmi indietro...
Fiction buona, ieri sera ha narrato la gioventù del boss, senza addentrarsi troppo nell' intricato meccanismo della famigerata associazione a delinquere. L' escalation del giovane boss avviene un po' come se nulla fosse, e manca una vera caratterizzazione del personaggio... Anche se sbaglio io ad aspettarmi sempre un "Padrino" quando in realtà è impossibile... Fiction buona come quelle di Falcone, di Dalla Chiesa o del Papa buono, non eccelsa come (a quanto mi dice chiunque) quella di Borsellino, quella storica di Castellitto-Padre Pio, quella di Coppi già citata... Non terribile come quelle di Pantani e Ferrari... Altre non mi sembra di averne viste. A proposito, qualcuno ha visto quella di De Gasperi? Anche quella mi han detto fosse molto bella...
Rimane il fatto che Riina non è il solito personaggio positivo da fiction, forse la sua è una fiction-esperimento... O forse, come attira uno come me, l' argomento mafia attira l' italiano, non solo quello specificatamente interessato, ma anche il vero italiano medio (quello partita di pallone e film di Natale per intenderci).
Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, Ultimo, Riina... chissà cosa arriverà ancora e cosa ancora ci verrà proposto. Rimane il fatto che il film per la tv sul problema mafia è un meccanismo rodato per gli ascolti, e sicuramente continueranno a proporcelo.
A parte la vista di film come "Il padrino" o di film italiani come "I cento passi", io consiglierei a chiunque sia un minimo interessato all' argomento mafia di leggere 2 libri. Li ho letti un po' di tempo fa ma ne conservo vivo il ricordo perchè sono due testimonianze di persone che nel bene o nel male hanno fatto la storia dell' associazione.
Prima di capire le colluttazioni mafia-politica-stato, è meglio capire bene cosa è la mafia, Giovanni Falcone spiega molte cose interessanti in "Cose di cosa nostra" e Giovanni Brusca (uno dei pentiti più famosi, braccio destro di Riina) racconta la sua vita da militante mafioso in "Ho ucciso Giovanni Falcone".

In settimana l' appartamento di Torino ha passato in rassegna prima il tremendo "Party monster", poi il gradevole e violento "Zodiac". Consigliabile quest' ultimo, film fatto davvero bene che riesce a creare in più frangenti un buon livello di tensione; il regista è David Fincher, in un certo senso "Seven" garantisce.

Per quanto concerne la musica mi sono immerso nel nuovo dei Radiohead e ci sarebbe da pubblicare solo un post in cui discuto la loro scelta di merchandising per quest' ultimo album. Ma non ho tempo e voglia. C'è da dire che chi spera ancora che la band faccia un altro "Ok computer" ha capito ben poco, "In rainbows" è figlio soprattutto di quella roba tortuosa che è stata "Kid A". E' un album di difficile digeribilità che richiede diversi ascolti, anche se in questo caso ci sono 2 o 3 pezzi ("All I need" su tutti) che impattano subito nonostante l' elaboratezza di fondo.
Oltre ai Radiohead che verrebbero stra-ascoltati da molti anche se componessero delle disgrazie, in quest' ultima settimana ho certificato la grandezza dell' ultimo dei White Stripes (e Jack White scrive tutta quella roba da solo?!) e ho scoperto che "Stage names" degli Okkervil River è ancora più bello del precedente "Black sheep boy", già gradito non poco dal sottoscritto. Credo che ascolterò sempre di più questa band...

Per il resto solita settimana, con una fascite plantare in più e qualche certezza in meno.
Buon fine settimana a tutti lo stesso.

sabato 20 ottobre 2007

Il parto

E chi sa di cosa stiamo discutendo in queste ore, sa a che cosa mi riferisco.
Ma credo che gran parte della colpa sia mia... Per ogni cosa mi faccio sempre mille problemi, mentre altri o evitano di farseli o (furbamente) non se li fanno perchè non hanno il tempo di pensare a queste idiozie.
Ed effettivamente anche io avrei le mie cose importanti a cui pensare... ;-(

Domani trasferta in quel di Giaveno... sarà la mia ultima per quest'anno?
Per come si stanno mettendo le cose sto proprio sperando di sì... Ne avrei già le scatole un po' piene ma provo a tener duro...

E' possibile a 24 anni trovare il gruppo musicale che si è sempre cercato?!
Beh, è quello che mi sta succedendo... Passo il tempo a leggere i loro testi e a rendermi conto di quanto parlino di me... O di quel che penso!
E' incredibile come cosa, e più per caso che per scelta avevo appena comprato la loro biografia. Certo è che non li ho mai scoperti prima perchè 2 delle loro caratteristiche mi hanno sempre impedito il tipo di ascolto in cui loro rientrano...
Insomma, ho sempre escluso a priori dalle mie preferenze il pop anni '80...

Per il resto, ogni decisione è un parto, ogni parto... No, non posso immaginare cosa rappresenterebbe nella mia vita...
"Scrivo o non scrivo?" - "Tronco o non tronco?" - "Ho già troncato... ma ho fatto bene?" - "Sarei contento se mi scegliessero, ma poi sono pronto per essere scelto?" - ...
Oggi ho contagiato anche un amico nel mio turbinio di indecisione.
Nel dubbio lo dico: ti prego, non diventare anche tu così!

"La prendo, non la prendo, la prendo, non la prendo... e non l'ho presa!"
Buon weekend...

venerdì 19 ottobre 2007

Nature is a language. Can' t you read?

No, io non so ancora leggere il linguaggio della natura e dei suoi istinti.
Alla mia età non sono capace, sto cercando di imparare ma è difficile.
Difficile.

Chi sono e cosa farò? Meglio vivere l' enigma che non affrontarlo del tutto.
Oppure, sorvolando come fanno altri, si gestisce tutto in maniera più facile.
Facile.

Ho imparato che mi piace la brava gente e la semplicità.
Mi piacciono i posti semplici e mi piace fare cose semplici. E osservo molto le persone.
Persone.

Ma poi sono anni che vago senza meta. Magari nessuno se ne accorge, ma io lo so bene.
Insomma, la mia vita consiste in gran parte nel gettarmi in posti nuovi e "avventure" nuove.
Forse è' un' esigenza del mio istinto e non faccio altro che seguirla.
Seguire.

Dicono e penso che il mio sia un carattere strano. Senza dubbio.
Però ho scoperto che di fondo ho un carattere incurabilmente pacifista.
Ma dove mi conduce questo? Da nessuna parte.
E qualcuno se ne accorge? Non lo so, so solo che si è costretti ad essere "violenti".
Violento?

Le altre persone sono un riferimento che potrebbe rappresentare la normalità. Uno cerca di seguire la massa, viene più facile. Invece è la strada più difficile, perchè ci impedisce veramente di fare quello che sarebbe veramente facile.
Così quello che è facile diventa difficile, e quel che è difficile sembra che diventi facile.
Seguire... Persone, Istinto...
L' importante credo sia essere se stessi davvero... Ma soprattutto, non essere "violenti"...
Ma violenti verso chi?
Natura... Se stessi... Persone...
Che gran casino... Buona notte!

venerdì 12 ottobre 2007

La parabola del calciatore discendente

Mi chiamo Francesco e sono nato a Torino.
Ho iniziato a giocare a calcio che avevo 7 anni nella squadra del mio quartiere, il Barcanova.
A 12 anni mi ha chiamato il Torino e ho fatto tutta la trafila del settore giovanile granata.
Arrivato in Primavera, il mister della prima squadra decise di farmi esordire.
Avevo solo 18 anni e la prima partita mi comportai davvero bene, tanto che il mister decise di continuare a farmi giocare.
Ero un attaccante esterno, quella che poteva essere un' ala alla Bruno Conti. La mia arma migliore era la velocità e il dribbling in velocità, inoltre possedevo un ottimo tiro. Dopo la prima presenza il posto in squadra era diventato mio, nonostante il Toro fosse in B per me era un orgoglio enorme giocare titolare in una società così titolata.
Ero al settimo cielo, pronto a sfondare e a spaccare il mondo.
Arrivai alla 12esima partita consecutiva da titolare quando un' entrataccia di un difensore avversario mi spezzò in due la gamba. Frattura scomposta di tibia e perone, disinserzione completa del tendine d' Achille.
Una prognosi terribile. Mentre cercavo di riprendermi passavano i mesi e la fine della stagione era vicina.

Il mio contratto con il Torino scadeva proprio al termine di quella stagione e la società mi faceva sapere di non avere intenzione di rinnovarlo. Mi ritrovavo così ancora convalescente e senza un contratto.
Durante l' estate non mi arrivò nessuna chiamata fino a Settembre, quando il Bresciello (società allora in C1) mi propose un buon ingaggio ed un interessante progetto: salire quello stesso anno in Serie B. Mi stavo ancora riprendendo completamente dall' infortunio, erano passati più di 6 mesi e ritornai finalmente a giocare.
A Novembre, ottenuta la fiducia del mister, riniziai a giocare anche in campionato. Il mio ruolo era leggermente cambiato, da attaccante a centrocampista esterno. Mi rendevo conto di aver perso un po' del mio spunto veloce, ma dribbling e precisione di tiro erano quelli di prima.
Inizialmente non ero neanche titolare ma pian piano, con ottime prestazioni e con qualche gol, diventai inamovibile in una squadra che viaggiava spedita al primo posto e verso la promozione diretta in B. A Primavera inoltrata però, dopo una serie di 3 pareggi, perdemmo il primo posto in favore dell' Alzano. Le mie prestazioni non erano più convincenti come qualche partita prima perchè un fastidioso mal di schiena tendeva a limitarmi.
L' ultima partita di campionato, con l' Alzano un punto sopra di noi, ci giochiamo tutto per la promozione diretta e per non andare ai playoff. Il mister decise di schierarmi dal primo minuto anche perchè il mal di schiena sembrava darmi un po' di tregua... ma a metà del primo tempo, dopo una veloce torsione del tronco sentii una fitta fortissima che mi bloccò completamente la schiena. Venni trasportato fuori dal campo in barella, nei giorni successivi eseguii le indagini di rito e dalla risonanza venne fuori che mi era fuoriuscita un' ernia al disco che mi comprimeva le radici nervose e il midollo. Per i medici c'era una sola soluzione: l' intervento.
Come un anno prima la prognosi era terribile, potevo solo vedere nero.
Intano la mia squadra affrontò i playoff e venne eliminata al primo turno. Qualche giorno dopo il mio intervento (ben riuscito a detta dei medici) scoprii che la società era andata in bancarotta, che avrebbe dovuto ripartire dall' Eccellenza e che difficilmente avrei visto gli stipendi degli ultimi 3 mesi. Alla fine, ero di nuovo senza squadra.
Nonostante durante l' estate fossi ancora infortunato, mi arrivò una chiamata dalla Cremonese (C2) che decisi di accettare. Dovetti però aspettare fino a Gennaio prima di poter rivedere il campo da gioco; la squadra non era niente di particolare e viaggiava nella zona tranquillità della classifica. Riuscii a guadagnarmi il posto da titolare nonostante un lieve indolenzimento permanente alla schiena e nonostante la gamba operata mi facesse male di tanto in tanto. Il mio ruolo era sempre esterno di centrocampo, la stagione finì e anche il mio contratto annuale scadde.
A 18 anni avevo esordito ed ero diventato titolare in Serie B, a 19 anni giocavo titolare in serie C1 e viaggiavo verso la promozione, a 20 anni ho giocato mezza stagione da titolare in C2. Ed ero di nuovo senza squadra.
Mi chiamò il Varese (C2) e mi offrì un altro contratto annuale. Accettai, l' ingaggio di 2 anni prima a Bresciello era tutta un' altra cosa, ma non potervo fare a meno di accettare.
Così a Varese prima e a Mantova dopo disputai due stagioni da titolare in C2, nonostante qualche infortunio muscolare e i vecchi infortuni che mi impedivano di essere sempre al massimo della forma.
Dopo la stagione a Manotva, mi arrivò una proposta dalla Viterbese di Gaucci in C1 e io accettai di buon grado. Ovviamente il contratto era sempre annuale e neanche troppo generoso, ma la prospettiva di tornare su un palcoscenico superiore mi allettava non poco. Alla Viterbese, tra alti e bassi, riuscì a ritagliarmi un posto da centrocampista centrale. Con gli anni passati e gli infortuni che si facevano sentire ancora, ho dovuto spesso cambiare il mio modo di giocare. Non potendo fare più troppo affidamento sulla corsa veloce, ho perfezionato la mia capacità di smistare il gioco con lanci lunghi e ho mantenuto la capacità di saltare l' uomo utilizzando soprattutto finte di corpo.
Dopo Viterbo, andai ancora un anno in C2 alla Sangiovannese. Nell' ultima stagione tra i prof giocai pochissimo, un po' per uno strappo muscolare che mi lasciò fuori 3 mesi, un po' perchè il mister quell' anno tendeva a non vedermi troppo. Alla fine dell' anno feci l' ultimo salto di categoria della mia carriera e approdai in serie D, in cui ormai gioco da 4 anni. Quest' anno sono al Saluzzo, obiettivo dichiarato della squadra: salvezza.
Ho 31 anni, gli acciacchi e i gravi infortuni ora più che mai li sento parecchio nel fisico. Sono diventato un mediano che gioca davanti alla difesa, mi occupo soprattutto della distribuzione del gioco, mi rendo conto di non essere all' altezza di compiti di interdizione o di giocare ancora sulla fascia. Volente o nolente, non sono più il giocatore che ero a 18 anni.
Occasioni per sfondare ne ho avute, ma la sfortuna e altre componenti non mi hanno permesso di fare quel salto di qualità che ad inizio carriera mi sembrava davvero vicino. Ora, di anno in anno, aspetto che qualche società si faccia avanti per trovare un contratto che ogni volta si ri-presenta come annuale. Non ho più molta possibilità di discutere dell' ingaggio, devo accettare quello che mi viene proposto... spero di riuscire a continuare così almeno per altri 3 o 4 anni.
E finita la carriera da calciatore... che cosa farò?

Beh, per questo sono parecchio in crisi in questo periodo...
Non ho mai lavorato, ho sempre e solo giocato a calcio, ho un diploma di superiori, ho una moglie e un figlio di 2 anni che vivono con me e mi seguono ovunque vado a giocare, mia moglie non lavora, mia moglie non ha studiato, il mio contratto medio negli ultimi anni è di 1500 euro al mese dei quali più della metà in nero, in tutti questi anni di calcio ho speso molto, ho messo pochi soldi da parte.

Speriamo davvero che il fisico mi regga per qualche altro anno, nell' attesa di capire o provare se potrò fare qualcosa nella vita che non sia il calciatore.

Questa, grosso modo, è la parabola del calciatore discendente.
Attenzione, non la parabola discendente del calciatore, c'è differenza.
La carriera di questo ragazzo è un esempio, come lui ce ne sono davvero tanti. Futuro incerto, contratti annuali, una famiglia a carico, sfruttati quanto possibile per il talento, accantonati non appena gli si presenta un infortunio grave. Non è poi così allegra la vita del calciatore vista dai miei occhi.
E' vero che ci sono i soldi, è vero che ci sono tante donne, è vero che può esserci uno status di riconoscenza popolare.
E' vero che si spende parecchio, è vero che molte donne si avvicinano a loro solo per convenienza, è vero che tutti ti ricordano finchè sei sulla cresta dell' onda, poi facilmente ti dimenticano.
E la storiella sopra tralascia o accenna solo in parte i problemi coniugali ed economici (strettamente correlati) di fine carriera di molti di loro. Quando i soldi scarseggiano e la carriera è proprio alla fine, come per incanto la famiglia si spezza e molti si ritrovano da soli. Pochi diventano direttori sportivi, allenatori, preparatori, commercialisti, dottori... la maggior parte, soprattutto nelle categorie inferiori, sprofondano nella quotidianità in cui sono incapaci di muoversi.
Qualcosa di molto triste per chi ha deciso di fare della propria vita un gioco.
E non ha pensato che, nonostante i buoni stipendi e la buona carriera, si arriva ad un punto in cui forse bisognerebbe ragionare un attimo e cercare di costruire qualche capacità professionale per avere un domani. Bisogna saper ripartire da zero con qualcosa di nuovo e non è facile per chi non è stato abituato ad un lavoro vero. Non si tratta di gioco. Bisogna essere svegli e consapevoli già da giovani. E a me piace fare questi discorsi ai giovani della squadra, quelli che non sanno ancora se da grandi faranno i calciatori.
E' importante tenere sempre un occhio allo studio o ad altre possibilità extra-calcistiche. Non tutti ci arrivano, pochi in realtà.
Qualcuno c'è, ma in fondo... il calciatore ama giocare.

Buona serata e un grazie speciale a Vito.


martedì 9 ottobre 2007

Incontro

E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lei,
la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.
Il sole che calava già rosseggiava la città
già nostra e ora straniera e incredibile e fredda:
come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia...

Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi,
dieci anni da narrare l'uno all' altro, ma le frasi rimanevan dentro in noi:
"cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi,
ti ho scritto è un anno, mi han detto che eri ancor via".
E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia...

E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi,
per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi.
I nostri miti morti ormai, la scoperta di Hemingway,
il sentirsi nuovi, le cose sognate e ora viste:
la mia America e la sua diventate nella via la nostra città tanto triste...

Carte e vento volan via nella stazione, freddo e luci accesi forse per noi lì
ed infine, in breve, la sua situazione uguale quasi a tanti nostri films:
come in un libro scritto male, lui s' era ucciso per Natale,
ma il triste racconto sembrava assorbito dal buio:
povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto...

E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà...
noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa...
restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio di case intraviste da un treno:
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno..."

...

Un solo pensiero oggi.
Una sola persona che occupa la mente.
Magari ci incontriamo più tardi, magari tra 10 anni, magari mai più...

sabato 6 ottobre 2007

Weekend atipico

Weekend atipico per non dire qualcos' altro.
Ma alla fine... Non è poi tanto diverso dai miei ultimi weekend.
Sabato mattina allenamento, sabato pomeriggio per recuperare qualche energia e poi matrimonio di un parente stretto.
Domenica dedicata alla partita di campionato.
Fotocopia identica di quello che sarà anche il prossimo weekend.
Bene tuttavia non benissimo, per non dire male.

Ma cosa ci posso fare?
Al matrimonio di un cugino primo non si può mancare e poco importa se ci si conosce poco assai.
E' così, la regola è questa. Tutti sorridenti e con facce felici, perchè è così che si deve essere ad un matrimonio.
Per carità, mi fa piacere che due persone si leghino per sempre perchè tengono tantissimo l' una all' altra... ma è possibile che io non riesca a provare felicità per questo? Posso essere alquanto indifferente?
Tenere la faccia paralizzata col sorriso alla fine a me costa fatica. Chi me lo fa fare?!
Non potremmo andare ad un matrimonio ognuno con la sua faccia umorale?! Triste, allegra, sconsolata, innamorata... Qualunque essa sia.
Mah...

Anche se il caldo ancora ci tiene un po' lontani col pensiero, l' Autunno è entrato nelle nostre vite.
Giornate interlocutorie. In cui non si capisce se c'è il sole, se piove, se nevica, se fa caldo, se fa freddo... Giornate in cui lo smarrimento climatico (problemone eh?!) è accompagnato dai ricordi venati di malinconia...
Riaffiorano i ricordi sfuocati dei vecchi weekend.
Per iniziare da quelli delle Elementari o delle Medie in cui si aspettava la partita di calcio o la partita di basket...
Per proseguire con i primi weekend da disoccupati dello sport in cui, nonostante una nebbia fittissima, col Gianfri si giocava fino a sera intoltrata nei campi di Bellavista e ce la si raccontava bellamente mentre gli altri erano ancora degli sportivi...
I primi weekend in cui si usciva, si prendeva il pullman... e si andava a Ivrea con destinazione Coco Crazy o un altro negozio di caramelle di cui ora mi sfugge il nome (chissà se esiste ancora)...
Gli eterni weekend in cui il sabato pome casa Taglia era il ritrovo. Io, Branzi, Ambro, Gianfri, Taglia e Cice ad ammazzare il tempo, a giocare a ping-pong... a... a... a... a fare non mi ricordo più cosa... a prendere il motorino ed andare al Bennet cercando di evitare l' incidente con la guida spericolata del Davide...
Sinceramente ricordo poco i weekend della mia quinta liceo... ma cosa facevo?
Poi sono arrivati i weekend di viaggio... Quelli in cui il weekend o si tornava a casa o si rimaneva a Padova...
Tornare a casa era ogni volta una ventata di allegria... Dopo due settimane di Università intensa tornare ad Ivrea e riabbracciare il vecchio gruppo mi metteva molta gioia, troppo orfano delle cazzate che hanno sempre accomunato me e i miei amici...
Molte volte anche restare a Padova era gioia... L' importante, anche se si faceva poco o niente, era che il weekend arrivasse.

Ora ditemi come posso io attendere con tanta gioia che il weekend arrivi quando il mio weekend è questo.
Questi forse me li potrò ricordare come i weekend più noiosi della storia. Forse, ma anche non forse.
Sarà un caso che per me il weekend, ora come ora, inizia la domenica sera e finisce il mercoledì sera.
Qualche calcolo nei mesi passati devo averlo sbagliato.

Buon weekend.

venerdì 28 settembre 2007

I Film della stagione 2006/2007


Iniziata col botto (per quanto mi riguarda) la nuova stagione cinematografica
grazie all' intensissimo Reign Over Me, con un paio di mesi di ritardo mi accingo a stilare la mia Top Five della stagione passata.


1 - The Departed (Per una volta non ho rimpianto Quei bravi ragazzi o Toro scatenato)

2 - Le Vite degli Altri (Quando il cinema europeo dimostra di non essere estinto)

3 - L' Arte del Sogno (Gondry, dopo Eternal Sunshine, incanta di nuovo... per chi ama sognare)

4 - Guida per Riconoscere i Tuoi Santi (Poetico, toccante, reale, addirittura semplice)

5 - The Good Sheperd (Ritmo lentissimo... ma raccontando la CIA Bob ci azzecca in pieno)

LE DELUSIONI: Flags of our fathers, The Black Dahlia

LA SCHIFEZZA: Forse esagero... Ma Grindhouse è un film? Anche la delusione più grossa!

L' ATTORE: Matt Damon

L' ATTRICE: Cate Blanchett

LE MANCANZE: Lettere da Iwo Jima, Il Vento che Accarezza l' erba, Mio fratello è figlio unico, Zodiac, Notturno Bus, La sconosciuta, The Queen.

CONSIGLI?

Buona serata a tutti.

lunedì 24 settembre 2007

Si scrive Fisioterapista, si legge Terapista della Riabilitazione

Come Don Chisciotte che lottava contro le pale dei mulini, oggi provo a spiegare una cosa sapendo bene che mai verrà compresa dai più...
Ma procediamo con calma...
Come ci si può guadagnare l' appellativo di Fisioterapista?
In un solo modo: conseguendo la laurea triennale in Fisioterapia.
Non esistono altre strade. Non si possono definire fisioterapisti i laureati in scienze motorie o gli Isef, non sono fisioterapisti quelli che sono usciti dalle scuole per masso-fisioterapisti, nè tantomeno sono fisioterapisti quelli che hanno fatto un corso di massaggiatore sportivo o che si sono improvvisati massaggiatori.
Perchè ci tengo a precisare queste cose?
Perchè...
...provate a dire ad un architetto che un geometra è come lui...
...provate a dire ad un laureato in economia che un ragioniere è come lui...
...provate a dire ad un ingegnere gestionale che un economo è come lui...
...ecc, ecc, ecc...
Tutti coloro che si professano fisioterapisti senza avere un titolo scolastico che lo giustifichi sono dei cialtroni, punto e basta. E' come se io mi professassi Medico. E, giustamente, sarebbe parecchio ingiusto.
Dove sta allora il problema?
Il problema sta nell' assenza di un ordine, di un albo professionale che detti in maniera più precisa le coordinate della professione. Ecco perciò che la lotta all' abusivismo diventa difficile, quasi una lotta apparentemente invisibile. Proprio una lotta a là Don Chisciotte.
Ma nonostante ciò, io invito chiunque abbia subito trattamenti da personale non ben identificato, e abbia arrecato danno, a denunciare l' accaduto.
Il problema cruciale che sin dal primo anno di corso di Laurea ci è stato presentato é: Non tanto saper fare le cose, quanto sapere quando non vanno fatte. Una preparazione teorica non adeguata può realmente portare a far danni, e per questo bisogna stare attenti.
L' attuazione di un ordine professionale per le professioni sanitarie era un programma di questo governo, ma per ora la situazione è in stallo e apparentemente non ci sono risvolti positivi.
Inoltre, spesso ho sentito parlare di equipollenza della laurea in scienze motorie con quella in fisioterapia. A parte che non ha senso un equipollenza tra due corsi di studi che hanno in comune 18 crediti su 180 (esattamente un decimo!), poi tutto ciò è nato dietro la spinta di un movimento di laureati disoccupati conscio della limitezza di un corso di Laurea che non dà troppe prospettive di lavoro e che non dà nessuna preparazione specifica. E' un po' come se i laureati in scienze della comunicazione ottenessero un' equipollenza con i laureati in giurisprudenza, è un po' come se i farmacisti ottenessero un' equipollenza con i laureati in Medicina, ecc... e si ripresenta la solita storia.
La questione dell' equipollenza tra i due corsi di Laurea è stata sollevata da tre righe stupide in una legge di 180 pagine. In realtà nulla è ancora stato approvato in Parlamento, anzi le tre righe stupide sono già state abrogate da alcuni disegni di legge della Camera. La questione dovrebbe risolversi positivamente, la questione non doveva neanche nascere se non fosse che i parlamentari che hanno pensato bene di inserire quelle righe erano due laureati in scienze motorie... Due perfetti idioti che hanno cercato di trovare un futuro ai loro colleghi. Ma in Italia può succedere questo ed altro coi tempi che corrono...
La questione è un' altra, volete fare i fisioterapisti e non riuscite a passare il test di ammissione?
Rinunciateci, è come se io decidessi di fare l' avvocato bypassando i cinque anni di giurisprudenza, i due di praticantato e l' esame di stato finale. Impossibile.

Un altra questione interessante è proprio quella riguardante il termine Fisioterapista. Il significato letterare sarebbe quello di chi cura attraverso l' utilizzo di agenti fisici. Beh, rende davvero poco l' idea di una professione che in realtà non si limita solo a questa cosa... Prima che il nostro corso diventasse una Laurea, non si diventava fisioterapisti ma Terapisti della Riabiliazione. Ecco, questo termine rende un' idea sicuramente più esatta di quella che è la nostra professione.
La riabilitazione in primis... di ogni tipo.
La riabilitazione del nonnino che si è rotto il femore, la riabilitazione del nonnino che si è messo la protesi all' anca, la riabilitazione dell' adulto che ha avuto un ictus, la riabilitazione del bambino nato con una grave forma di paralisi cerebrale, la riabilitazione del ragazzo che ha avuto un incidente quasi mortale e che può essere uscito o meno dal coma...
Mi spiegate con quale competenza un laureato in scienze motorie può occuparsi di questi casi clinici?
Il nostro corso di laurea per un buon 50% è incentrato sul paziente neurologico... Ictus, traumi cranici, lesioni midollari, malattie neurologiche come il morbo di Parkinson... e siamo l'unica figura professionale in grado di seguire questo tipo di malati. Il restante 50% è incentrato sulla riabilitazione ortopedica, viscerale e in età evolutiva...
Non si studia niente di specifico sullo sportivo, non si studia niente di specifico sul signore che è rimasto bloccato col colpo della strega o sulla ragazza che è stata tamponata in macchina e inizia a soffrire di cervicalgia. Questo è il limite del nostro corso di Laurea, lo so, lo sappiamo... e questo non ci permette di elevarci sopra ad altri nel trattamento di queste problematiche. Purtroppo. Però ci diamo da fare per migliorarci anche in questi ambiti... perchè sono quelli che coinvolgono un numero maggiore di persone, perchè sono quelli a cui attorno ruotano i maggiori interessi economici. Perchè c'è anche e soprattutto bisogno di una persona con una preparazione medica di base in tali ambiti. Ci stiamo, mi sto impegnando per migliorarmi... abbiamo decine di corsi di specializzazione a nostra disposizione per progredire... corsi a cui i finti massaggiatori-fisioterapisti giustamente non possono neanche accedere.

Non so se mi sono spiegato o se ho trasmesso qualcosa.
La questione crociale è: il fisioterapista è il professionista della riabilitazione e non esiste altra figura che abbia preparazione minimamente paragonabile, soprattutto, come si diceva, sul paziente neurologico. Se vi viene mal di schiena potete venire da noi come da altri... la nostra preparazione non è elettiva, però vi assicuro che chi di noi si è specializzato o si sta specializzando in questo ambito, potrà darvi spiegazioni-consigli che nessuna altra figura professionale è in grado di darvi.
Poi, se volete continuare a credere che il fisioterapista è quello che fa i massaggi e basta... Fate pure. Per me non c'è problema... ma vi auguro di non avere mai bisogno del fisioterapista per riabilitare voi stessi o qualche vostro parente. Perchè solo allora comprendereste pienamente l' importanza, la pazienza, la capacità di gestione e ragionamento che un lavoro come il nostro richiedono. Non è un lavoro facile, ma rimango convinto che sia molto vario e talvolta divertente avendo a che fare con gente sempre molto diversa...

E' un sfogo. E' un tentativo di spiegare quello che nella credenza collettiva popolare non esiste.
Per il resto...
Per il resto di questi tempi... "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie".
E mai verso fu più azzeccato.
Buona serata.

PS: Ottimi album prima parte 2007:
- Bat for Lashes (Fur and gold)
- Bill Callahan (Woke on a whaleheart)
- Rufus Wainwright (Release the stars)
...molto autunnali...

martedì 18 settembre 2007

Personalità, coerenza e riposo

Grosso salto temporale dall' ultima volta che ho scritto.
Purtroppo il tempo è denaro e mi sembra proprio di non averne mai abbastanza.
Circa un mesetto... in cui sono cambiate un po' di cose.
Il nuovo orario mattutino al CDC inizialmente è stato devastante... ma vi immaginate svegliarsi alle 6.30?! Ora mi pesa un po' di meno, ma muovermi di casa quando le altre persone dormono beate è ancora abbastanza traumatico...
Il passo successivo è stato ridurre i giorni da stare appresso alla squadra... da 6 a 4... Con lunedì, martedì e mercoledì pomeriggio liberi... sembra un sogno!
Poi il nuovo appartamento... Di nuovo in realtà c'è poco o niente, se non che per la prima volta in vita mi troverò a vivere con chi conosco da una vita. E' pur sempre un esperimento e, siccome la vita mi ha riservato sempre sorprese, non è detto che sia scontato che vada tutto alla perfezione.
Per ora tutto ok, anche perchè per molte cose ci si muove a memoria...
Altro?
Beh, ci sarebbe l' impossibile (o quasi) da raccontare, ma come al solito tengo tutto per me e riserbo a pochissimi eletti (praticamente nessuno) le cose più personali.

Il titolo di questo post si concentra su tre parole... per dire che:
- Nessuno di noi è mai coerente in tutto e per tutto;
- C'è chi ha una personalità più forte di altri e sa vendersi meglio, insomma, sa prevalere sugli altri;
- C'è chi non necessita di molto riposo, beh... non è il mio caso.

Tutto ciò non ha un senso apparente se non per il sottoscritto.
Ma d' altronde, questo blog è mio e io scrivo quello che voglio. Non importa se nessuno capisce.

Sabato sera sarò presente ad un evento di cui ho già raccontato abbondantemente un paio di mesi fa... Pazzia? Beh, forse sì... Ma ho una serie infinita di motivi per cui non sarei potuto mancare neanche questa volta. La novità più grossa è che ho comprato il biglietto, quella meno grossa è che di sicuro anche questa volta mi prenderò benissimo.
E' il concerto dei concerti.
Per il resto... per il resto ora vado e spero di tornare presto a scrivere qua.

E' utopico credere di riuscire a dare un esamino a metà ottobre? Sì, credo proprio di sì...

"Dieci" canzoni scelte per Sabato sera:

- Cosa c'è
- La compagnia
- Lunedì
- Anima fragile
- Vivere una favola
- ...stupendo!
- C'è chi dice no
- Siamo solo noi
- Ciao
- Stupido hotel

Buona serata a tutti. Sperando che per qualcuno sia più buona che per qualcun' altro.

lunedì 13 agosto 2007

Sei anni di "CIAK"

Ricevendo la copia di Luglio 2007 mi sono accorto che è l' ultima copia che riceverò.
Basta, ho deciso di non rinnovare l' abbonamento e di conseguenza di non ricevere più "CIAK", la rivista specializzata di cinema.
La prima copia fu quella di Agosto 2001... da allora non ho perso un numero.
All' inizio li divoravo (leggevo tutto per filo e per segno), poi, col tempo, non sono più riuscito a leggerli come avrei voluto. Nonostante ciò ho continuato a rinnovare l' abbonamento di anno in anno, ripromettendomi che avrei riservato maggior tempo alla lettura.
Ma si sa, il tempo è tiranno e alla fine quello che spesso mi rimaneva era una sfogliata veloce.
Giusto così perciò, se voglio essere informato su critica cinematografica c'è internet, o mi è sufficiente l' altra rivista di fiducia.
Risparmierò soldi, avanzerò preoccupazione di ricordarmi di doverlo leggere, finirà la mia collezione.
Sono dispiaciuto, ma non troppo.
Anzi, sono più contento forse...
E' come se mi fossi tolto un peso...
Strana come sensazione parlando di una rivista.
Ma non ho mai preteso di essere considerato normale.

"CIAK" è stato comunque il mio trampolino di lancio verso il cinema.
Assieme al Morandini sono entrato nel mondo cinematografico e sono sempre stato in costante aggiornamento su ciò che usciva di nuovo. Grazie alle sue recensioni spesso e volentieri sono stato indirizzato correttamente... qualche volta ho imbroccato disgrazie di film, ma credo faccia parte del gioco... e, se devo essere sincero, la maggior parte delle volte mi sono trovato in accordo con il critico di turno.
Rivista di valore indubbiamente, anche se non disdegna mai di lanciarsi in presentazioni che evidenziano soprattutto la commercialità e non la qualità di un film.
Dall' Agosto 2001 ho voluto stilare un "Dieci" dei film che mi hanno colpito, che mi sono piaciuti davvero, che ho adorato... Cercando di fare una scelta che non escludesse nessuna annata...
Tra parentesi l' anno e il regista, ecco a voi quanto, a mio modesto parere, la produzione cinematografica ha saputo evidenziare di meglio in questi ultimi anni (Come al solito, non è una classifica).
Sicuramente quelli di Ciak sarebbero d'accordo, se non completamente, quasi.

1) Donnie Darko (2001 - Richard Kelly)
2) Kill Bil Volumi 1 e 2 (2003, 2004 - Quentin Tarantino)
3) Il signore degli anelli 1, 2 e 3 (2001,2002,2003 - Peter Jackson)
4) Inside Man (2006 - Spike Lee)
5) Mystic River (2003 - Clint Eastwood)
6) Million dollar baby (2004 - Clint Eastwood)
7) Parla con lei (2001 - Pedro Almodovar)
8) Minority Report (2oo2 - Steven Spielberg)
9) La 25a Ora (2002 - Spike Lee)
10) The Departed (2006 - Martin Scorsese)

Esclusioni come "Big Fish" o "Eternal sunshine of the spoteless mind" sono state dolorose ma forzate.
Alcuni dei film citati si avvicinano molto al capolavoro; è da notare come (sarà un caso?) ci siano sia due film di Clint Eastwood che due di Spike Lee. Proprio da questo fatto e dai quei film sono partito per vedere il maggiorn numero possibile di film di questi due registi che... ovviamente... sono diventati tra i miei preferiti.

Buon anno e buona visione a chi come si sintonizza ora sulla vista di un nuovo film.
Grazie "CIAK", chissà che qualche volta in edicola vedendoti mi venga voglia di acquistarti...

domenica 12 agosto 2007

Bentornato a casa!

Buonasera.
Sommariva Perno è un paesino sperduto in provincia di Cuneo, ad una decina di km da Bra e 15 da Alba.
Non esiste luogo più ideale per un ritiro calcistico! In quel paesino non esiste anima viva al di sotto dei 70!
Albergo 4 stelle (di cui 2 regalate), stanza ampia con televisore 6 pollici e annesso cannocchiale per vederlo dal letto, no piscina, no parking coperto, mangiare putrefacente. Per il resto, tutto ok...
Impiantino sportivo in regola, bel campetto, annessi piscina e palestra, baretto, quasi sempre sole, borracce, sali, oli, bende, fasce, contrattura, stiramento, pubalgia, affatticamento, carico, aerobico, lattacido, 4-4-2, 4-3-1-2, 4-3-3, 1988, 1989, 1990, naso rotto, capitano, regole dette ma non scritte, diatribe, sarà bravo o sarà scarso, domani quello parte, "se tutto va bene siamo rovinati"...

Esperienza dura, soprattutto all' inizio.
Io sono arrivato orgoglioso della mia Laurea.
Ho capito subito che non era aria. Ho capito che bisognava rimboccarsi le maniche, abbassare la testa, ascoltare tanto, osservare tanto, muoversi con intelligenza e non voler strafare.
Dopo qualche giorno le cose sono andate via via migliorando, non che ora conosca perfettamente tutti i meccanismi...
...ma rispetto ad un inizio di quasi completo spaesamento, va molto meglio.
Il ritiro è finito, si riprende il 16 al Palli. Lo Stadio che probabilmente per quest' anno diventerà come una seconda casa per me, uno stadio in cui gioca una società dal passato illustre, una delle piazze piemontesi più blasonate.
Alla squadra manca ancora qualche tassello, le amichevoli disputate durante il ritiro non sono state un disastro ma quasi.
Il pubblico a Casale, oltre ad essere folto, è esigente. Inotre non si può fare peggio dei grigi di Alessandria che quest' anno si presentano come una vera e propria corazzata.
E così mi ritrovo nel mondo del calcio...
Ok, non sarà la Serie A, però sicuramente qualche connotato caratteristico c'è già.
Si tratta sempre e comunque di professionisti, anche se la D sta per Dilettanti.
Ho iniziato a capire cosa significano parole come Società, Spogliatoio, Direttore, Allenatore, Preparatore, Calciatore.
Ho imparato che cosa è il Massaggiatore in una squadra di calcio; quale è la sua importanza al di là del ruolo strettamente tecnico. Ho capito che una squadra non si muoverebbe senza dei validi Magazzinieri-Accompagnatori.
Ho provato e in parte sono riuscito a famigliarizzare un po' con tutti.
Non è stato e non sarà facile.
C'è sempre la doppia faccia, c'è sempre la convivenza forzata. Ma credo e spero che ci sia anche la faccia buona, quella sorridente quando a sorridere è il pensiero.
C'è sempre chi è molto diffidente, chi pensa che sei un cretino senza averti conosciuto. C'è chi pensa che tutti siano dei cretini, c'è chi sparla del Direttore, c'è chi sparla dell' Allenatore, c'è chi sparla dei compagni... sicuramente ci sarà chi sparla del Massaggiatore...
Non è detto che tutti i giocatori siano forti, c'è sempre il raccomandato, c'è chi è lì per sola vacanza, c'è a chi interessano solo i soldi, è pur sempre un lavoro. Non è detto che l' Allenatore capisca di calcio, non è detto che il Magazziniere se ne intenda meno del Direttore.

In parole povere...
Si tratta di un mondo diverso, e per questo sono felice di essere tornato.
Ma sono anche molto felice di aver vissuto questa esperienza.
Certo, non potrei fare solo quello come ho fatto in questi 10 giorni!
Quello più la mia vita però va bene.
Non rimpiango la vacanza a Ibiza, per quest' anno sono contento di aver fatto questa scelta... Magari tra un mese non ne potrò già più e mi pentirò...
Intanto, non è un' esperienza che tutti possono fare.
Da un certo punto di vista mi sento rinfrancato-fortificato.
Ci stava, eccome se ci stava.

Buonasera e Buon Campionato a tutti.

domenica 29 luglio 2007

Ma cosa vuoi che sia una vacanza...

Ma sì, infatti...
Cosa vuoi che sia una vacanza...

Beh, una vacanza è sempre una vacanza.
Soprattutto per chi adora viaggiare...
Sì, ma a me non piace proprio viaggiare!

Beh, una vacanza è sempre una vacanza.
Soprattutto per chi ha una compagnia di amici divertenti e presi bene...
Sì, ma i miei amici mica fanno ridere... anzi, mi stanno pure un po' sulle balle!

Beh, una vacanza è sempre una vacanza.
Soprattutto per chi ha lavorato durante l' anno...
Sì, ma io quest' anno mica ho lavorato!

Beh, una vacanza è sempre una vacanza.
Soprattutto per chi, invece che lavorare, va in vacanza...
Sì, ma io mica lavorerò al posto di andare in vacanza!

Perciò, non capisco proprio quale sia il problema.
Infatti... non c'è!
Allora quand' è che si parte?!
Ah no, è vero... io non parto.
Anzi, non è vero...
Io parto.
A me è sempre piaciuta la collina.
E mi sarebbe sempre piaciuto avere una stanza personale con tv satelittare in un hotel 4 stelle!
Perciò io parto, alla faccia di tutti quelli che rimangono a casa...
...o alla faccia di tutti quelli che pagano per andare in vacanza!

Confuso?
No, perchè?! Qualcosa può farlo pensare?
In realtà è meglio non pensare cosa sia una vacanza.
Meglio partire e non pensare...

Buone vacanze per chi parte, per chi è già partito, per chi partirà, per chi è tornato.
Buone vacanze per chi resta.
Una settimana enigmistica (Branzi), un giornale di gossip (Ambro), una lattina di estathè (Andre) e siamo tutti in vacanza!
O quasi...

giovedì 26 luglio 2007

A volte bastano un paio di telefonate...

Mi avevano detto che l' eventualità c'era.
E' possibile che ti chiamino e vogliano la tua risposta in pochissimo tempo.
Io ormai non ci pensavo più.
Non credevo che qualcuno mi avrebbe chiamato.
Non credevo che qualcuno così "in alto" mi avrebbe chiamato.
Pensavo ad una categoria tranquilla... Promozione probabilmente, una squadretta vicino a Torino.
E invece, dato che la vita ti riserva sempre sorprese è arrivata una chiamata insperata.
Non sto parlando di Torino o Juventus, tranquilli, però una squadra con un passato abbastanza storico, con una delle tifoserie più numerose del Piemonte, con un paio di anni appena trascorsi tra i prof prof, attualmente un attimo più giù.

Partirò.
E, per la prima volta in vita mia, andrò in ritiro.
Probabilmente non conosco neanche il significato della parola.
E' un tentativo, vale la pena di rischiare.
La mia esperienza potrebbe durare anche solo due giorni.
Potrei scoprire che quell' ambiente non fa per me.
Potrebbero scoprire che io non faccio per quell' ambiente.
Intanto, è un passo che devo fare.
Per vedere come è.

Poi, per il futuro, si vedrà. La piazza è buona, come inizio, diciamolo pure: è anche troppo!
Intanto, addio vacanze.
Niente Ibiza, niente Grecia, niente Budapest, niente Dubrovnik.
Quest' anno saltano completamente.
Ale è contento ma non contentissimo.
In realtà, ora come ora, c'è solo una gran confusione nella mia testa.
E' meglio se penso ad altro.

Auguroni Già, tra poco vengo su.

mercoledì 25 luglio 2007

Io mi sono davvero rotto il C***O

Tour de France 2007.
Vinokourov cade e si procura due tagli da 15 punti di sutura al ginocchio.
"Vino", nonostante ciò, continua il tour e diventa l' idolo di tutti i fan di ciclismo.
Vino sulle Alpi non sfigura affatto e riesce a non perdere troppo terreno dai rivali.
Vino vince la cronometro nettamente su tutti.
Vino, nella prima tappa sui Pirenei, perde mezz' ora.
Vino vince la seconda tappa sui Pirenei con una fuda d' altri tempi.
...
Vinokourov viene trovato positivo per emotrasfusione nel controllo antidoping successivo alla cronometro.
...
Crolla il mito, crolla l' eroe. L' atleta che sembrava l' immagine di questo Tour crolla.
Per l' ennesima volta tutti coloro che seguono il ciclismo rimangono atterriti.
...
Vinokourov mi è sempre sembrato uno dei più grandi dopati.
Vinokourov correva nella Liberty Seguros.
La Liberty Seguros era la squadra che come medico aveva un certo Fuentes.
Fuentes è il medico arrestato in Spagna per avere un laboratorio pieno di sacche di sangue.
Nelle sacche di sangue c' erano i nomi di tanti ciclisti (soprattutto spagnoli), ma anche di altri sportivi.
Tra gli altri sportivi c' era anche un certo Rafa Nadal, tra i ciclisti atleti di livello come Ullrich, Valverde e Ivan Basso.
Ivan Basso è stato escluso da tutte le corse per un anno per questo coinvolgimento.
Ivan Basso dopo un anno ha deciso di parlare.
Tentato uso di doping.
...
Sì, come no...
Ivan Basso si è dopato come tutti gli altri, in uno sport che non ha più santi.
In uno sport che sta perdendo anche tutti i suoi eroi.
Ivan Basso sembrava dovesse svelare il quarto segreto di Fatima.
Ivan Basso alla fine non ha detto niente.
Quello che conta è rientrare in gruppo senza che gli altri ti guardino per storto.
Piuttosto te ne stai ai box un paio di anni, ma quando rientri tutti ti rispettano perchè non hai parlato.
Il muro di omertà è immenso, è praticamente impossibile sormontarlo.
...
Qualcuno ha fatta qualcosa per scardinare questo sistema?
Qualcuno fa qualcosa per scardinarlo?
A me sembra che tutti siano dalla stessa parte.
Molte dichiarazioni di lotta al doping sono solo di facciata, sono per tenere a bada i tifosi che lo vivono come un problema.
Questo muro è sorretto da tutti. Corridori, direttori sportivi, sponsor e... tristezza delle tristezze... giornalisti.
Vero Cassani?
Vero Bulbarelli?
Basta ascoltare una vostra telecronaca per rendersi conto che non succede mai niente sul fronte doping.
Basso ha sbagliato e deve pagare, ma possibile che ogni corridore faccia sempre tutto da solo?
Possibile che in ordine sparso tantissimi corridori di vertice siano stati trovati positivi prima o dopo ma abbiano fatto tutto da soli?
Pantani, Simoni, Garzelli per citare alcuni italiani...
Possibile che sia normale trovare un quantitativo di medicinali incredibile (qualche anno fa) all' attuale ct della nazionale italiana e nessuno dica niente?
Possibile che lo zio del vincitore di un paio di giri d' Italia (tale Ivan Gotti) sia stato fermato con una camionetta piena di medicinali, e nessuno dica niente?
Possibile che corridori come Raimondas Rumsas corrano e vincano ancora gare su strada di mountan bike?
E' tutto possibile.
Perchè nessuno è intenzionato a contrastare seriamente questo fenomeno.
...
Mi viene in mente un altro muro di omertà allucinante.
Parlo di Mafia e cose del genere.
Come si è provato a scardinarlo?
Qualche magistrato coraggioso ha sfruttato un testimone, ha sfruttato un pentito.
E con un pentito solo, è riuscito a costruire uno dei più grandi processi della storia.
...
Nel ciclismo ci sono dei pentiti?
Sì, ci sono... e non si tratta neanche di atleti di bassissima schiera.
Ma di professionisti di medio-alto livello.
Basterebbe prendere tali Manzano, tali Jorg Jaksche, ora tali Sinkewitz... e farli parlare!
Metterli nelle giuste condizioni e fargli fare nomi.
Nomi e cognomi di corridori, direttori sportivi, meccanici, medici, massaggiatori, farmacisti, ecc...
...
Ma siamo sicuri che anche a ciò servirebbe?
Perchè Manzano e Jaksche non sono stati ritenuti "validi", ma solo dei venduti per parlare?
Perchè le dichiarazioni di un intero team che ha segnato un' epoca non sono state prese come partenza per operare una seria rivoluzione di un mondo sporco?
Hanno ammesso l' uso di doping Bjarne Riis (vincitore del Tour 96 e attuale direttore sportivo della Csc), Erik Zabel (plurivincitore di tappe e maglie verdi al Tour), Rolf Aldag, Udo Bolts e altri... ha parlato per intero quella Telecom '96-'97-'98... esclusa una persona... chi?
Tale Jan Ullrich... Vincitore del tour '97, 5 volte secondo al Tour, presente anch' egli sulle sacche di Fuentes.
Cosa ha fatto Ullrich? Si è ritirato proprio alla fine dello scorso anno. E aveva solo 33 anni.
Per me, anche la sua, è un' ammissione di colpevolezza.
Ma tanto, se anche personaggi di questa levatura parlano e non succede niente... Il muro di omertà rimarrà invalicabile.
...
Io spero che prima o poi qualcosa succeda.
Intanto ho deciso di abbandonare definitivamente questo sport.
Giusto prima ho visto che oggi pomeriggio su RaiSat faranno vedere i Mondiali di Tamburello.
Guardo quelli e adios ciclismo!
...
PS: Il probabile vincitore di quest' anno, Michael Rasmussen, per 3 anni non ha comunicato le località di allenamento utili alla federazione danese per i controlli anti-doping a sorpresa.
Si vada pure avanti.
In questo momento...
...non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire...
...anzi...
...non c'è peggior corridore di quello che non si vuole fermare.

Mi ero sentito di nuovo schiavo

Ieri mattina io e Andre avevamo opzionato.
Partenza il 29 luglio e ritorno il 5 agosto, Ibiza, una settimana in All Inclusive presso un hotel 3 stelle e col programma Le Blond in fortino. Certo, per chi mi conosce un po', sa che non è proprio il mio tipo di vacanza...
Ma, sempre per chi mi conosce un po', sa che per la compagnia mi adatto a qualsiasi cosa o quasi. Diciamo che per la compagnia sarei pronto a tornare schiavo... Come in Spagna nel 2004, quando praticamente vivevo per la house.
Ovviamente era tutto uno scherzo... però se vai ad Ibiza una settimana difficilmente capiterà un concerto dei Tool o anche solo una serata con i Chemical Brothers... Se vai ad Ibiza una settimana vai a farti il giro di tutte le serate danzereccie più fighe, con ErichMorilloAntoineClamaranDavidGuettaFranckieKnuckles e chi più ne ha più ne metta! Diciamo che per una settimana si può fare... e una volta nella vita si può fare!
Comunque, ancora precoce parlarne adesso, alla fine è saltato tutto.

Il problema sono io e il mio concorso del 6 agosto.

Branzi sta provando a tirarmi dentro la vacanza in tutti i modi.
Lui che è un grandissimo sostenitore del solo volo + casa là...
Io l'ho detto: ragazzi, se salta anche questa alternativa, io lascio e voi vi organizzate con calma la vostra vacanza.

Ed io?!
Beh, io ci penserò... non troppo perchè se voglio prendere un qualsiasi aereo un po' mi devo svegliare...
Ieri ho già pensato all' alternativa, non sarebbe facile combinarla, dovrei trovare la disponibilità di altri due gruppi di amici, ma come vacanza mi soddisferebbe parecchio.
Ovviamente la tengo per me, per ora.
Intanto aspettiamo, se si può partire con il gruppo con cui si era concordato sarei davvero contento.

PS: Caro Luciano, ma come si fa a mettere un Concorso Pubblico il 6 di agosto?! Va beh...

domenica 22 luglio 2007

Alla fine, siamo solo noi

Per la serie: affronto argomenti sempre più importanti!
Vasco Rossi è famoso per "Vita spericolata" e "Albachiara"... Vasco Rossi è famoso per "Sally", per "Vivere" e per "...stupendo"... Vasco Rossi è famoso per "Siamo soli" e "Stupido Hotel"... Vasco Rossi è famoso per "Quanti anni hai" e "Un senso"...
Potrei citarne altre, diciamo che Vasco è tanto famoso per alcune canzoni, alcune diventate nazional popolari.
Ma per chi, come me da un po' di tempo a questa parte, lo conosce abbastanza bene... sa che fare un best of di Vasco è impresa a dir poco difficile, al limite dell' impossibile.
Attingendo soprattutto dal suo repertorio anni '70-'80 non si finisce mai di scoprire nuove canzoni, nuove poesie, nuovi ritornelli.
Se vai ad un concerto puoi essere tranquillo che anche al fan sfegatato rischia di scappare qualche canzone.
Torni a casa, la cerchi e per te diventa molto famigliare. Peccato che al concerto dopo sia la stessa storia, prontamente ne viene tirata fuori almeno un' altra che non conoscevi. E stai tranquillo che anche quella non farà cagare!
Se uno che ha sempre ascoltato Vasco marginalmente va ad un suo concerto non ha troppo senso, perchè se ti vuoi sentire "Buoni o cattivi" o "Come stai" vai in discoteca e fai prima...
Si parla sempre di grandi cantautori... si parla dei mostri sacri De Andrè, Guccini, De Gregori... ma perchè non si parla mai di quello che più di ogni altro esprime le gioie, le amarezze, i dubbi, gli amori del ragazzo medio italiano come noi?
Io mi trovo spesso e volentieri e rileggere i suoi testi e... porca miseria (potrà farlo apposta o meno), ma scrive e descrive quello che siamo... Non tanto negli ultimi album in cui punta più all' orecchiabilità, ma se ci si va a pescare album vecchi come "Cosa vuoi che sia una canzone" (1978) o "Colpa d'Alfredo" (1980), sembra davvero siano stati scritti ieri! E non solo, sembra attinto un po' da te (come se ti conoscesse) e dal tuo gruppo di amici.
Forse queste similarità le vedo solo io, forse se consideriamo il pienone che registra ogni suo tour non la vedo solo io...
Ci sono canzoni che un ragazzo difficilmente non può non conoscere, io mi stupisco come, quando si faccia sentire "Siamo solo noi", molti cadano dalle nuvole...
Ma da dove salta fuori?! Da dove salta fuori quello che è l' inno generazionale per eccellenza del cantante?!
Leggetevi il testo e capirete che salta fuori dalla vostra vita... Anche Branzi all' ultimo concerto se ne è reso conto: "Male non conoscere questo testo, sarebbe da sapere".
In fondo, siamo solo noi... da qualche anno a questa parte siamo così:

"Siamo solo noi
che andiamo a letto la mattina presto
e ci svegliamo con il mal di testa
siamo solo noi
che non abbiamo vita regolare
che non ci sappiamo limitare
siamo solo noi
che non abbiamo più rispetto per niente
neanche per la mente
siamo solo noi
quelli che poi muoiono presto
quelli che però è lo stesso.
Siamo solo noi
che non abbiamo più niente da dire
dobbiamo solo vomitare
siamo solo noi
che non vi stiamo neanche più ad ascoltare.
Siamo solo noi

quelli che non han più rispetto per niente
neanche per la gente
siamo solo noiquelli che ormai non credono più a niente
e vi fregano sempre.
Siamo solo noi
che tra demonio e santità è lo stesso
basta che ci sia posto
siamo solo noi
che facciamo colazione anche con un toast del resto.
Siamo solo noi
quelli che non han voglia di far niente
rubano solamente
siamo solo noi
generazione di sconvolti che non han più santi né eroi
siamo solo noi siamo solo noi siamo solo noi..."

Inutile perchè davvero impossibile stilare il solito "Dieci". Alla fine dei '70 e all' inizio degli '80 Vasco non era ancora quello che faceva i tour grandiosi di adesso, quello che aveva tutti i soldi di adesso; era quello che conduceva davvero una vita spericolata (nell' 85 è stato fermato per guida in stato d'ebrezza con 26 grammi di coca!)...
Se qualcuno si volesse avvicinare agli scritti di un ragazzo di provincia come noi (o quasi), può abbreviare il tutto scaricandosi "Va bene, va bene così" e "Le canzoni d'amore di Vasco Rossi".
Il primo è un ottimo Live del 1984 in cui ci sono i pezzi più popolari di quegli anni (molti lo sono ancora adesso), la seconda è una compilation del 1986 dove ci sono tutte le canzoni d' amore più belle di Vasco... Dopo difficilmente ha raggiunto ancora quei picchi di bellezza. In tema d'amore si possono aggiungere poche altre canzoni come "Dormi, dormi", "Ridere di te" o "Dillo alla luna"... ma non tanto altro...

Forse davvero non esiste più quel Vasco là, non esiste un Vasco anni Novanta o Duemila...
Forse davvero tutto si ferma alla celebrazione, a volte addirittura parodia involontaria, del Vasco del decennio calssico 1978-1989...
Quello che è certo è che io in quel decennio (per limiti anagrafici) non c' ero, ma poichè mi sento ancora parte di certi pensieri e certi problemi (quelli di un ragazzo), voglio tirarmi dentro finchè sono in tempo...

"La generazione di sconvolti di Siamo solo noi non è un' accozzaglia di rovinati dalla droga e dall'alcool: è un insieme di persone che sono arrivate tardi per il '68 e il '77 e si sconvolgono per l' instabilità della loro vita..." (Vasco Rossi, 1985)

Dai... Con un ventennio di ritardo, ci sono arrivato anche io. Anzi, ci siamo arrivati anche noi...